MESSINA – “Il senso del Sacro e la salute” è il titolo della conferenza di Giulietta Bandiera, in programma venerdì 26 maggio, alle 19 a Palazzo Zanca, a Messina, su iniziativa dell’associazione “Anthurium Rosa”, presieduta da Mirella Restuccia.
Giulietta Bandiera è giornalista, scrittrice, trainer psicospirituale e umanista; è stata autrice Rai e Mediaset, ha diretto la rivista Scienza e Fede e il periodico Psicodinamica, house organ dell’Istituto di Psicodinamica di Milano (ISPA), di cui è docente da vent’anni.
Appassionata studiosa di epistemologia e simbologia sacra, tiene conferenze e seminari sullo sviluppo del potenziale umano in tutta Italia. Fa parte di progetti di innovazione a favore delle medicine integrate e della “libertà terapeutica”.
È organizzatrice e moderatrice di convegni di divulgazione scientifica e culturale e conduttrice del programma “La Tartaruga Magica” per l’emittente radiofonica Newlife Radio. Svolge infine attività di biografa e editor per conto di case editrici e privati.
Ha ideato un programma originale di psiconcologia, denominato “Oltre il cancro. 21 passi verso la salute”, sul quale tiene corsi a beneficio di medici e pazienti e da cui è nato anche l’omonimo libro.
Nel libro ”Oltre il cancro. 21 passi verso la salute”, presentato anche all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, intende incoraggiare il potenziale di “autoguarigione” che tutti possediamo e che può condurre, appunto, “oltre” la malattia, verso una rinascita dell’essere umano.
“È ancora molto diffuso – spiega – il pensiero che il cancro sia una disgrazia incontrovertibile e che non lasci via di scampo, invece, come spesso accade con tutte le grandi prove della nostra vita, può anche trasformarsi in una occasione di crescita e di trasformazione. Ecco perché dare voce ai guariti è diventata per me un’abitudine anche nei numerosi convegni, che da alcuni anni organizzo e modero in tutta Italia, nell’intento di diffondere un’attitudine corretta che permetta di affrontare la malattia. Noto spesso che le storie dei guariti sono, infatti, di per se stesse terapeutiche, non solo perché infondono speranza a chi si sta confrontando direttamente con la “malattia”, ma anche perché possono essere di grande ispirazione anche a livello umano per chiunque le ascolti”.