La convenzione Amat-Trenitalia che tutti richiedono a gran voce a Palermo è scaduta nel marzo 2009. Da allora, chi vuole viaggiare sui mezzi pubblici (bus, passante ferroviario e tram) deve acquistare due ticket diversi, con un costo diverso.
Un paradosso che va avanti da 8 anni e che, con l’avvento del tram sarebbe dovuto finire una volta per tutte. Invece l’Amministrazione comunale si è dovuta imbattere nella lunga querelle Amat-Trenitalia sulle percentuali relative alla spartizione della vendita dei biglietti.
Oggi però, tutti i problemi sembrano essere superati. Ma solo per due giorni. In occasione delle celebrazioni per il XXV anniversario della strage di Capaci, infatti, il Comune ha trovato un accordo per il biglietto unico il 21 e 23 maggio: «In sede di conferenza dei servizi (alla presenza di rappresentanti dell’Amministrazione comunale, della Rap, della Reset, dell’Ufficio Mobilità Urbana, della Polizia Municipale, dell’Amat e della Fondazione Falcone) è stata disposta – scrive in una nota il Comune – l’agevolazione del biglietto unico giornaliero per i giorni 21 e 23 maggio 2017, che permetterà agli utenti di usufruire dei servizi pubblici (bus, tram e metro) per le intere giornate con la singola obliterazione di un biglietto del costo di € 1,40».
Peccato che il passante ferroviario sia sostanzialmente “monco”. I lavori in corso, infatti, non permettono il transito dei treni da Notarbartolo a Punta Raisi. Stessa cosa per l’Anello ferroviario, dove i treni (con tempi di frequenza lunghissimi) non sono competitivi per l’offerta ai viaggiatori.
Ai palermitani e turisti non resta che “attaccarsi al tram“, in tutti i sensi… e sperare che i pochi bus della flotta Amat rispettino le corse.