Antonio Venturino, vice presidente vicario dell’Ars, lascia il gruppo del Psi/Pse che aveva contribuito a rifondare nel gennaio 2016 a Sala d’Ercole dopo una ventina d’anni.
“La mancata convocazione del congresso regionale dei socialisti alla vigilia delle elezioni amministrative – spiega Venturino – in modo da dettare una linea chiara sia alla dirigenza che agli elettori, la vicenda trapanese e il fallimento della mia idea di gruppo politico mi hanno spinto a lasciare il gruppo, tra delusione ed amarezza. Non si possono stringere alleanze con una certa disinvoltura con Sicilia Futura, prima, e con Forza Italia e Lega-Noi con Salvini, dopo”.
“Speravo che il gruppo Psi/Pse all’Ars potesse incidere ed avere quell’autorevolezza per contribuire anche ad una vera azione di rilancio del centrosinistra in Sicilia, invece, non è stato così – prosegue Venturino -. Il gruppo non ha operato in questa direzione e non ho registrato alcuna iniziativa comune portata avanti in un anno e mezzo. Non ho visto un’azione volta a promuovere le idee e la politica socialista come avrei auspicato, inoltre il cosiddetto brand del Psi è stato utilizzato malissimo“.
“Un gruppo che non si comporta da gruppo, a mio avviso, non ha motivo di esistere. Dunque, ritornerà forse ad essere quello che era prima, per la felicità di Crocetta. L’unica strada possibile in questa fase – conclude Venturino – è quella di uscire dal gruppo, anche se resto fermo nella mia idea socialista e conservo gelosamente la mia tessera del Psi/Pse. Rimango socialista, ma preferisco discostarmi da questo gruppo. Ho già presentato al presidente Ardizzone le mie dimissioni e la richiesta di adesione al gruppo misto“.
Poi un’analisi sul caos politico trapanese. “A Trapani registriamo un partito che prima, in contrapposizione alla linea dettata dal segretario nazionale Riccardo Nencini al Congresso di Roma, fa accordi con il centrodestra di D’Alì, i fatti successivi sono noti a tutti e adesso si invitano gli elettori all’astensione dal voto in occasione del ballottaggio di domenica – spiega Venturino -. Gli elettori socialisti non possono non andare a votare per il candidato del centrosinistra Piero Savona, che incarna le posizioni più vicine alle idee dei socialisti. Ci vuole una seria assunzione di responsabilità politica da parte di tutti – osserva Venturino – , e i socialisti non possono che fare la loro parte esercitando il diritto di voto, perché Trapani ha bisogno di un’Amministrazione comunale”.
“Le alleanze prima che elettorali devono essere politiche e le due cose devono andare di pari passo. Il mio strappo è per dare un segnale chiaro, non intendo certamente restare incagliato nelle dinamiche dei giochetti della politica siciliana”, conclude Venturino.