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Mostre, letture e visite guidate per i 150 anni dalla nascita di Luigi Pirandello

martedì 27 Giugno 2017
EPSON MFP image

Tra le manifestazioni organizzate per festeggiare la ricorrenza della nascita di Luigi Pirandello ci sono due mostre ospitate all’interno della casa, in contrada Caos ad Agrigento, che ha visto i natali del drammaturgo, riaperta per l’occasione dopo una breve ristrutturazione.

Allestita e sistemata secondo un percorso storico e didattico, in attesa del grande progetto di riconfigurazione a cura del Patto per il Sud, la Casa Natale, che il 6 luglio accoglierà anche la visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dalla mattina del 28 giugno aprirà i battenti con “Novelle per un giorno”, lunga performance dell’attore Bruno Crucitti che, fino alle ore 18 ininterrottamente, leggerà ed interpreterà le novelle del drammaturgo ma anche brani, lettere, brandelli di opere, nell’intento di ricostruirne il processo creativo.

A seguire, dalle 19, l’attrice Isabella Ferrari leggerà stralci da opere di Pirandello.

Saranno inaugurate contestualmente le due mostre, “Viaggio tra identità e memoria attraverso i dipinti della famiglia Pirandello”, a cura della soprintendente ai Beni Culturali di Agrigento, Gabriella Costantino; e “Luigi Pirandello. Informazioni sul mio involontario soggiorno sulla terra”, a cura di Armida De Miro, Cristina Iacono e Stefano Milioto.

La prima, situata al piano terra, illustrerà la produzione pittorica della famiglia Pirandello, ovvero di Luigi, Fausto e dei fratelli del drammaturgo, Rosolina, Giovanni ed Innocenzo: prove ed espressioni pittoriche fortemente legate alla storia e all’identità della famiglia.

Tanto il materiale da visionare: ritratti, paesaggi, interni, ognuno dei quali aggiunge un importante tassello alla conoscenza di originali figure intellettuali.

Arricchiscono la collezione della Casa, oltre a un autoritratto dello stesso Pirandello, un pastello espressionista del ciclo Bagnanti di Fausto del 1962, un dipinto di Giovanni e due affreschi di tema paesaggistico nel sopra porta dipinti da Innocenzo.

La seconda esposizione storico documentaria, collocata al primo piano, trae il suo titolo da un’autobiografia del drammaturgo, che non vide mai la luce, della quale si posseggono soltanto alcune carte sciolte, unite a documenti, lettere, componimenti, prime edizioni, che permettono di raccontare le diverse tappe della produzione letteraria dello scrittore, già a partire dagli anni della giovinezza quando, studente del liceo classico Vittorio Emanuele di Palermo, Pirandello si dedicò alla produzione di componimenti di cui rimangono alcuni quaderni manoscritti conservati alla Biblioteca Museo Luigi Pirandello.

“Non è stato facile raccontare al pubblico questo autore importantissimo – ha detto la curatrice Armida De Miro -. La cornice offerta dalla casa natale è suggestiva, sebbene gli spazi siano limitati. Tuttavia, crediamo di essere riusciti a sviluppare le tappe fondamentali della vita e della produzione letteraria dell’illustre agrigentino: un percorso narrativo che, tra documenti e apparati didattici, dalle prime opere giunge alla morte del grande scrittore”.

Sempre in mostra novelle e romanzi: il manoscritto del romanzo “Giustino Roncella nato Boggiòlo”, recentemente restaurato dalla Biblioteca Regionale di Palermo, pubblicato postumo nel 1941 dal figlio Stefano, ma già edito nel 1911 col titolo di “Suo marito”, rara edizione che diede vita ad una polemica con Grazia Deledda, riconosciutasi nelle vicende narrate.

Per il teatro un dattiloscritto della tragedia “Diana e la Tuda” con la dedica “A Marta Abba per non morire”.

E ancora il manoscritto “L’imbecille: commedia in un atto”, che era appartenuto a Paola Borboni; “Teatro Italiano”, pubblicato da Pirandello nel 1918; “Liolà” e “La favola del figlio cambiato”, novella musicata da Malipiero nel 1932, come attesta una lettera del compositore allo stesso Pirandello.

Ed è infine del 1934 il famosissimo stralcio di foglio sul quale Luigi Pirandello il 9 novembre, alla presenza di giornalisti e fotografi che gli annunciavano il riconoscimento del Premio Nobel, battè per ventisette volte l’unica parola “pagliacciate!”.

Chiuderà la mostra il racconto della morte e quello della complessa, e per certi versi singolare, vicenda della traslazione delle ceneri dal Cimitero del Verano di Roma ad Agrigento nel 1946.

Viaggio semiserio che troverà una degna conclusione solo nel dicembre del 1961, quando nel rispetto delle ultime volontà del drammaturgo, le ceneri saranno definitivamente deposte all’interno della “rozza pietra posta all’ombra del pino” presso il Caos, dove ancora oggi si trovano.

In mostra anche il manoscritto autografo con le ultime volontà di Pirandello che voleva che la sua morte fosse “lasciata passare in silenzio”.

Le celebrazioni dell’anniversario pirandelliano si snoderanno fino a dicembre, con un’ulteriore mostra a novembre 2017, “Luigi e Fausto Pirandello – Itinerari tra critica d’arte, pittura e collezionismo del ‘900”, che riunirà insieme importanti dipinti di tutti i Pirandello, ma soprattutto porterà ad Agrigento tele e sculture di artisti a loro legati, come Giorgio De Chirico, Giulio Aristide Sartorio, Giuseppe Capogrossi, Giuseppe Pellizza Da Volpedo, Mafai Scipione analizzando e ricostruendo attraverso la visione delle opere, i rapporti tra Luigi Pirandello e l’arte del ‘900, tra critica e collezionismo.

In ottobre, invece, si inaugurerà a Villa Genuardi “Pirandello e Agrigento” negli scatti dei maggiori fotografi tra ‘800 e ‘900. Percorsi culturali e storico-letterari nel centro storico agrigentino, per raccontare il rapporto dell’autore con i “sublimi avanzi di Akragas”.

Previsti anche itinerari sulle tracce dello scrittore: un narratore condurrà i visitatori da Porta di Ponte alla chiesa dell’Addolorata nel Rabato, dalla Badia di S. Spirito alla Cattedrale, dalla piazza Vittorio Emanuele alla Passeggiata.

Le iniziative sono promosse dalla Soprintendenza dei Beni Culturali ed Ambientali di Agrigento e dal Polo Museale della stessa città.

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