Sull’estate rovente della politica siciliane irrompe, inattesa e senza precedenti, la Corte dei conti, che, in occasione del consueta parifica, ha deciso di sospendere il giudizio sulla regolarità del bilancio della Regione. La Regione avrà modo di presentare chiarimenti entro il prossimo 10 luglio. La prossima udienza è prevista per il 19 luglio.
Il primo a dimostrarsi sorpreso della decisione della Corte è lo stesso Baccei, assessore al Bilancio: «Per quanto riguarda la parte degli accantonamenti che non vengono giudicati sufficienti, la differenza tra le coperture e il disavanzo è positivo di un miliardo e 100mila euro, cifre che si possono utilizzare per maggiori coperture per accantonamenti». Baccei non commenta la decisione della magistratura contabile: «Nei prossimi giorni lavoreremo alle soluzioni da presentare».
Tra le contestazioni sollevate, l’assenza dei fondi previsti per legge a tutela dei rischi e i residui attivi e passivi dei bilanci ricalcolati sugli esercizi finanziari a venire con specifico riferimento al disavanzo da coprire.
La sopresa è tanto più grande dalle parti dell’assessorato al Bilancio in considerazione del fatto che alcune delle soluzioni adottate erano state se non condivise, quanto meno portate a conoscenza della stessa Corte dei conti.
Crocetta non ci sta: «Senza di noi la Regione sarebbe ancora in dissesto e non si sarebbe salvata, basta andare a consultare la rassega stampa di cinque anni fa».
Chi invece non si sente turbato dalla decisione, in qualche maniera condividendone lo spirito, è il presidente dell’Ars Ardizzone: «Molte delle considerazioni del procuratore generale Zingale nella sua requisitoria finale non mi sorprendono e anzi sono condivisibili. Alcuni di questi rilievi sono stati posti, al governo regionale, anche dalla presidenza dell’Ars. Fin dall’inizio della legislatura, in tantissime occasioni, per esempio, abbiamo dovuto sollecitare l’invio delle relazioni tecniche di accompagnamento ai disegni di legge governativi e parlamentari. Nei rapporti con il governo, questo è stato, ed è, un continuo tormento».
Né manca la voce della Cgil con Pagliaro che commenta :«La sospensione del giudizio di parifica sul bilancio 2016 da parte della Corte dei Conti è un fatto eclatante, senza precedenti, che conferma la precarietà della situazione economico- finanziaria della Regione siciliana. Ma anche una certa disinvoltura del presidente della Regione che appena qualche settimana fa assicurava che tutto era a posto».
Insomma la giornata di oggi mette alla corde Crocetta, che nei prossimi giorni dovrà nominare il nuovo ragioniere generale. La giunta di martedì prossimo potrebbe già designare il successore di Salvatore Sammartano, da domani in pensione. Il governatore siciliano teme adesso l’uso “politico” dei questa vicenda, all’interno della quale trovano posto i vecchi buchi del passato (5 miliardi di euro) accanto a una serie di soluzioni tecniche, che in molti dei casi la stessa Corte conosceva, che però non sono state ritenute sufficienti.
La richiesta del procuratore generale della Corte Zingale di bocciare il rendiconto apre uno squarcio che va al di là dell’effettiva conclusione della vicenda, prevista per la metà di luglio.