“Basta con lo scaricabarile, forse Curcio non conosce la storia. Abbiamo sempre avuto una convenzione con il Corpo forestale dello Stato, dopo che l’hanno smantellato i mezzi dovevano essere trasferiti ai vigili del fuoco. Ho chiesto di rinnovare la convenzione con i vigili del fuoco e aspettiamo una risposta. E di questo ho informato il ministero dell’Interno”.
Così il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta replica alle dichiarazioni del Capo Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, che aveva definito inadeguata l’organizzazione della Regione a fronteggiare il fenomeno degli incendi. “Il problema è che si tratta di incendi dolosi – aggiunge Crocetta – la pericolosità della situazione l’ho rappresentata al ministero. In ogni caso la protezione civile in Sicilia sta operando perfettamente”.
“Anche la giornata di ieri ha evidenziato, in tutta la sua drammaticità, la grave condizione in cui versano le strutture della Sicilia deputate alla previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi e di interfaccia”. Così aveva affermato prima il Capo Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, in una lettera indirizzata al Governatore della Regione Siciliana, Crocetta.
Nel documento, che fa seguito a due precedenti note inviate nel mese di giugno, si sottolineava come, nonostante la particolare situazione meteorologica in atto e seppure all’origine degli incendi boschivi fosse da annoverare la mano dell’uomo che agisce nei territori per dolo o per colpa, ci sia anche l’inadeguata organizzazione della Regione a fronteggiare il fenomeno attraverso una campagna antincendio efficiente. Molte le fragilità del sistema regionale, a partire dalle difficoltà di gestione della Sala operativa unificata.
Intanto, Crocetta, martedì mattina incontrerà, insieme al dirigente della protezione civile, Calogero Foti, i sindaci di Chiaramonte Gulfi e di Patti, per pianificare provvedimenti finalizzati a garantire gli aiuti necessari alle aziende ed ai territori colpiti dagli incendi di questi giorni.