L’alta concentrazione di sostanze microplastiche inserite all’interno di prodotti per l’igiene personale e creme di bellezze sta causando gravi danni alle acque del Mediterraneo.
L’allarme e’ stato lanciato a Favignana dal senatore Giuseppe Marinello, presidente della Commissione Ambiente del Senato, intervenuto al convegno dal titolo ‘Favignana l’Isola del tonno – La cultura del mare: una risorsa per il turismo. Scenari e prospettive‘.
“Si tratta di sostanze altamente tossiche – ha affermato Marinello – presenti in alcuni prodotti per l’igiene personale come shampoo e doccia schiuma, e inserite dalle aziende non perche’ hanno un’azione ben specifica ma per semplificare il processo industriale e consentire un’alta produzione a basso costo. Queste sostanze microplastiche entrano nel ciclo dell’acqua e siccome non sono depurabili vanno ad inquinare gli Oceani e il mar Mediterraneo. A livello internazionale c’e’ una forte attenzione da parte di studiosi perché questo genere di sostanze sono alla base di alcune variazioni genetiche delle specie ittiche ed entrano nella catena alimentare dei pesci e dell’uomo“.
“Per contrastare questa tendenza in crescita – ha proseguito Marinello – la Commissione ambiente del Senato, anche su impulso dell’associazione ambientalista ‘Mare vivo’, ha pensato ad uno strumento normativo, un ddl, che possa regolare il settore. Tale strumento in via di approvazione al Senato incentiva le aziende a produrre i cosmetici senza microplastiche e introduce una sorta di certificazione che fornisce al consumatore la possibilità di essere informato sui prodotti“.
Sul tema delle tonnare fisse invece: “Riteniamo siano attività piu’ sostenibili dal punto di vista ambientale rispetto ad esempio alle tonnare
volanti oppure alle navi-officina e navi-industria in quanto sono piu’ gestibili e controllabili. In questo momento, nel Mar Mediterraneo, e’ aumentata la presenza di tonni ed e’ diminuita la presenza di stock ittici, soprattutto di acciughe e sardine, cibo preferito dai tonni, pertanto un aumento della pesca del tonno potrebbe avere da una parte l’effetto di contenere l’aumento della presenza di tonni e dall’altra di produrre un bilanciamento positivo nei confronti di alcuni stock pelagici“.