L’Assemblea dei Soci, riunita negli uffici del Centro fieristico Le Ciminiere e presieduta dal commissario straordinario Giorgio Pace, ha nominato il nuovo Consiglio di amministrazione del Teatro Stabile di Catania. I componenti (cinque in tutto) sono: il notaio Carlo Saggio, designato dalla Città Metropolitana etnea; Lina Scalisi (ordinario di Storia moderna del Disum dell’Università di Catania) per il Comune di Catania; Loredana Lauretta (dirigente del Museo archeologico di Gela) per la Presidenza della Regione Siciliana; Fabio Roccuzzo per l’Assessorato regionale al Turismo. Confermato Raffaele Marcoccio per l’Ente Teatro di Sicilia, primo nucleo da cui si sviluppò sessant’anni fa il Teatro Stabile di Catania. All’interno del Cda il ruolo di presidente è stato affidato a Carlo Saggio, quello di vicepresidente a Lina Scalisi.
La designazione del Cda da parte dell’Assemblea dei Soci è avvenuta oggi alla presenza dei rappresentanti dell’Assemblea medesima: l’assessore alla Cultura Orazio Licandro per il Comune di Catania, la dirigente regionale Daniela Lo Cascio per la Regione Siciliana, Silvana Cardì per la Città Metropolitana di Catania, Raffaele Marcoccio per l’Ente Teatro di Sicilia. Sono altresì intervenuti i revisori dei conti Lorenzo Granata e Francesco Torre.
“Con la nomina nel nuovo Consiglio di amministrazione – afferma l’Assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo Anthony Barbagallo – si apre per il Teatro Stabile di Catania una fase importante di solidità e ripristino degli organi statutari, in un’ottica di rinnovamento dopo il superamento di una gravissima crisi che ha richiesto tutto il nostro impegno. Affidando ora la presidenza al notaio Carlo Saggio poniamo al vertice dello Stabile etneo un intellettuale e operatore culturale di rilevante prestigio, esperienza e rigore etico, che sarà affiancato da componenti di alto profilo”.
“Il Cda è chiamato a proseguire nell’azione di rilancio dell’ente, impostata e realizzata dal commissario Giorgio Pace, nominato dall’Assessorato che ho l’onore di dirigere, e al quale va il più sentito e riconoscente ringraziamento per l’opera svolta da parte di tutta l’Assemblea dei Soci. Un risultato affatto scontato. Con il ritorno agli organi statutari, affidiamo ora lo Stabile etneo in buone mani e mi piace evidenziare un’analogia, non casuale, con la figura di un altro notaio il cui nome è rimasto indissolubilmente legato alla nascita stessa dell’istituzione”.