Dai sondaggi alle piazze. La politica siciliana prova a scendere in mezzo alla gente, nella consapevolezza di un grande astensionismo più che incombente ormai, in occasione delle prossime elezioni regionali del 5 novembre.
Uno dei partiti che più degli altri attende il riflesso siciliano, (oltre al Pd di casa Renzi che ha messo tutto in mano a Leoluca Orlando) è Forza Italia.
Lo schema di coalizione romano, infatti, in vista delle prossime elezioni politiche, al momento prevede un testa a testa per la leadership tra Berlusconi e Salvini, all’interno del quale, un indicatore significativo potrebbe essere rappresentato dal dato siciliano.
Musumeci appare un candidato solido e le sue liste, (sette quelle annunciate, anche se non sono esclusi accorpamenti finali per via del quorum da raggiungere) saranno per lo più civiche.
Invece, Forza Italia ci mette la faccia e va a caccia del dato numerico da portare in dote a Berlusconi.
Osservato speciale sarà Gianfranco Miccichè, che stavolta non può fallire. La lista, a quanto pare al momento, verrà costruita su di lui. Per il commissario regionale in Sicilia però non basta un risultato di preferenze, in uno scenario di minori voti di lista. Ecco perché, nomi a parte ancora da definire e situazione in evoluzione, il vero spunto rimane quello di provare a recuperare i fasti del lontano passato in Sicilia.
A livello nazionale Forza Italia viene accreditata del 13%. Se in Sicilia, fa notare qualcuno, questi numeri si incrementano, il baricentro siciliano nel partito in transizione del Cavaliere (“voglio ringiovanire le liste” ha detto tempo fa) potrebbe spostarsi nuovamente verso l’Isola che tra gli ‘azzurri’, in passato espresse Schifani, presidente del Senato e La Loggia capogruppo al Senato, oltre alla rilevanza per lunghi periodi di Miccichè e dello stesso Alfano (ex FI)
Per la prima volta nella storia del centrodestra siciliano la proporzione di rapporti di forza è nelle mani della componente di destra, grazie anche al ruolo svolto da Musumeci e dalla visibilità conquistata dal suo movimento #diventeràbellissima. Rimane da capire se, in termini di voto, questo fatto, in sé non trascurabile, potrà fare la differenza.
Questa la premessa. I problemi in realtà non mancano. Uno tra tutti a Messina dove l’uscente Formica non gradirebbe in lista il parlamentare regionale Nino Germanà. Un malessere isolato o la spia che i riposizionamenti dentro Forza Italia saranno tutto tranne che scontati?
Il ritorno a casa dell’ex presidente Cascio, dato da tutti per scontato, è l’altra variante da ricollocare nelle caselle che mancano.
Miccichè ha presente il quadro, ma i problemi sono pure ben chiari e visibili.
Gli uni accanti agli altri. Il campo, cioè il voto, dovrà dare soluzioni e risposte.