Anche l’Ugl, sigla sindacale che conta all’interno dell’aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo il maggior numero di iscritti, è sul piede di guerra contro Ksm. Al centro della questione c’è il ritardo di alcune spettanze, l’elevato carico di lavoro, ma soprattutto la procedura di licenziamento su scala regionale avviata dall’azienda nei confronti di 524 dipendenti. Procedura dalla quale proprio gli aeroportuali sono stati esclusi in virtù della particolare specializzazione professionale posseduta, necessaria per garantire il servizio di pubblica utilità.
Tuttavia nonostante questa salvaguardia i rapporti con l’azienda, da un paio di mesi a questa parte, hanno cominciato ad incrinarsi. Dopo una serie di incontri informali il 16 agosto scorso l’Ugl ha proclamato lo stato di agitazione per la mancata erogazione della retribuzione di luglio. Si tratta della prima di una serie di fratture consumatesi in queste ultime settimane. Da lì a pochi giorni, infatti, la situazione si compromette ulteriormente. Il 28 agosto viene dichiarata la procedura di raffreddamento, fase preliminare di interlocuzione con l’azienda che precede l’eventuale proclamazione di uno sciopero.
Stavolta le posizioni dei lavoratori si fanno più dure. Nella dichiarazione il sindacato sottolinea l’incongruenza tra i licenziamenti e i turni stressanti ai quali sono sottoposti i vigilantes. Inoltre l’Ugl lamenta il venir meno degli impegni assunti da Ksm relativamente al pagamento di stipendi e tfr. Per questo stabilisce il blocco dello straordinario del personale che svolge servizio di vigilanza armata presso enti comitati pubblici, tra questi per l’appunto gli aeroporti. Tale blocco viene ribadito il 4 settembre, poichè l’azienda non ha ancora corrisposto la 14^ mensilità, che per legge va erogata in un’unica soluzione entro il 15/20 luglio.
Si arriva così giovedì scorso, 14 settembre, ad un confronto tra le due parti, anch’esso conclusosi con esito negativo. Per quanto riguarda i licenziamenti Ksm ha dichiarato di non poter accogliere la richiesta di reintegro a causa della situazione economica in cui versa l’azienda. I turni stressanti lamentati sono riconducibili, spiega la società, ad un fisiologico aumento del carico di lavoro durante il periodo estivo. Comunque l’istituto di vigilanza si impegnata a formare ed eventualmente a certificare, all’interno della propria forza lavoro, 50 dipendenti. Infine, in merito alle spettanze attese Ksm ha dichiarato di stare provvedendo al reperimento delle risorse necessarie.
Per l’Ugl però il problema principale, ovvero quello dei licenziamenti, rimane insoluto. L’unica pregiudiziale posta per chiudere positivamente la vertenza è infatti il reintegro dei lavoratori. La questione, quindi, è soltanto rinviata ad un incontro successivo, che dovrebbe tenersi lunedì prossimo.