Hanno allestito punti informativi e condotto gruppi di cittadini nei luoghi delle città siciliane dove in passato si sono consumate calamità naturali, e spiegato ai cittadini quali comportamenti adottare in caso di sismi, alluvioni o maremoti, per diffondere la cultura della prevenzione e sensibilizzarli sui comportamenti corretti da adottare.
Per la campagna “Io Non Rischio” sono stati oltre cinquecento i volontari di protezione civile – di cui 200 comunicatori, che hanno preso parte alle iniziative organizzate nelle piazze nelle nove province dell’Isola: da Agrigento a Palermo da Trapani a Messina, passando per Catania, Siracusa e Enna.
La campagna, giunta alla settima edizione e promossa dal Dipartimento di Protezione Civile, Anpas, Ingv e Reluis, anche nell’isola è stata scandita da diverse iniziative dal trekking urbano su itinerari storico-monumentali incentrati sui rischi terremoto-maremoto e alluvione, alle caccia al tesoro, a momento di intrattenimento e giochi di strada per i più piccoli.
“L’obiettivo di questa iniziativa – dice il dirigente generale del Dipartimento regionale della Protezione civile, Calogero Foti che sta partecipando alle iniziative organizzate nelle nove province siciliane – è far acquisire ai cittadini consapevolezza del proprio territorio anche attraverso le attività di trekking urbano“.
“Dai punti di incontro allestiti – spiega – nelle città gruppi di persone vengono condotti nei percorsi interessati da problemi, dove poi un esperto spiega loro la tipologia di rischio e il comportamento da assumere in caso di emergenze”. Ad esempio a Trapani, dove c’è un rischio idrogeologico, i cittadini sono stati condotti nella zona di Salina Grande, dove ci sono state anche vittime anni addietro. A Palermo dal punto informativo i cittadini sono stati condotti in centro dove si trovano i corsi dei fiumi oggi sotterranei del Kemonia e del Papireto, esondati nell’42-43, anche se nel 2014 ci sono stati alcuni problemi con allagamenti nella zona del mercato delle Pulci“.