L’Ordine degli Architetti di Messina scrive all’Amministrazione Comunale e dice “no” alla soppressione dell’Ufficio Condono. “E’ un ritorno al passato che non promette nulla di buono“, avvertono gli Architetti invitando la casa municipale a fare subito dietrofront.
Con una nota inviata al sindaco, agli assessori e ai dirigenti preposti, nonché a tutti i consiglieri comunali, l’Ordine peloritano degli Architetti, venuto a conoscenza della volontà dell’Amministrazione Comunale di procedere alla eliminazione del servizio chiede alla Giunta del primo cittadino Renato Accorinti di desistere dalla volontà di chiudere un ufficio ritenuto “strategico“.
“La scelta di porre fine a questa esperienza – scrive l’Ordine nella nota – impone di procedere ad una formale contestazione anche in merito alle motivazioni addotte dall’Assessore al ramo, ancorché espresse in forma ufficiosa su un social network, perché se è vero che il Dipartimento continuerà ad esaminare le pratiche di condono, ci mancherebbe, è altresì vero che non lo farebbero quei tecnici interni al Dipartimento stesso, che hanno acquisito nel tempo notevoli competenze in materie, al punto da garantire agli utenti risposte adeguate in tempi compatibili. L’idea di diluire su tutte le unità operative i procedimenti in corso è un ritorno al passato, che non lascia sperare in nulla di buono: il personale del dipartimento infatti, già oberato di lavoro, non si è quasi mai occupato di condono edilizio, per cui si rischia un dannoso rallentamento delle procedure“.
“In conclusione – prosegue la nota degli Architetti – l’Ordine degli Architetti chiede di bloccare l’iniziativa intrapresa di soppressione dell’Ufficio Condono e di procedere ad una convocazione di ordini e collegi professionali per raggiungere, in uno spirito di collaborazione, un’utile condivisione delle scelte di riorganizzazione dell’ufficio condono e del dipartimento dell’edilizia privata. Questa nota segue a ruota un’altra di alcuni giorni fa con cui l’Ordine, in un processo di facilitazione dei rapporti avviato da tempo insieme agli iscritti, aveva segnalato ancora una volta all’Amministrazione Comunale tematiche spesso inascoltate che vanno: dal banale orario di ricevimento inadeguato o assenza per motivi di servizio dei funzionari durante tali orari; alle determinazioni assunte dal dirigente del Dipartimento Politiche del Territorio, nel merito, in particolare, delle Valutazioni di Incidenza di cui all’art. 5 del D.P.R. 357/97. “In difformità e in violazione del superiore Decreto Presidenziale e della conseguente specifica normativa regionale – secondo l’Ordine degli Architetti – il Dirigente ha adottato una determina con la quale stabilisce che le Valutazioni di Incidenza hanno validità limitata nel tempo (cinque anni) con ciò violando anche un principio costituzionale”.