Sembrava una bella favola quella dei lustrascarpe a Palermo, figura che era scomparsa da diversi anni, ma che confartigianato aveva voluto resuscitare, con un progetto rischioso per i tempi ma che ha visto la partecipazione di molti giovani, anche laureati, che hanno voluto mettersi in gioco pur di lavorare con uno dei mestieri più antico e più umile al mondo.
I nuovi “sciuscià” sono stati affidati alla gestione della cooperativa ShoeShine 2.0, il cui lavoro viene messo oggi in discussione da Nunzio Reina, uno degli ideatori del progetto, nonché vice presidente Camera di Commercio Palermo ed Enna e Componente di giunta di Confartigianato Imprese Palermo: “In seguito ai controlli e alle verifiche periodiche – scrive Reina – devo constatare, mio malgrado, che le regole e le norme su cui si basa la cooperativa stessa, non sono state rispettate da alcuni dei soci”.
“Da vice presidente della Camera di Commercio, consigliere di Confartigianato Imprese Palermo e ideatore del progetto – prosegue Reina – sono convinto che l’evidente atteggiamento distruttivo che ho notato coi miei occhi nelle ultime ore, è finalizzato ad un eventuale proseguimento dell’attività in forma abusiva che denuncerò immediatamente. Inoltre, ho accertato che le postazioni vengono ripetutamente abbandonate per strada nonostante siano mobili. Visto l’impegno profuso per mesi per la realizzazione di questo progetto, in cui credo fermamente perché pienamente funzionante – conclude – nel caso di qualunque attacco volto a screditare il progetto stesso o la mia persona, agirò per vie legali”.
La FOTO-GALLERY dell’avvio del progetto: