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Palermo avrà i suoi lustrascarpe. E adesso il bando per acquaiolo

venerdì 3 Marzo 2017

Il nuovi lustrascarpe e le sorprendenti opportunità di lavoro per i giovani palermitani aprono scenari surreali e propongono eterni interrogativi. La Sicilia ha un grande futuro dietro le spalle?

Detto, fatto. Selezionati da Confartigianato Palermo i sedici lustrascarpe: tra essi, pare, anche una dottoressa in scienze politiche, un odontotecnico e un pubblicitario. Il sogno che diventa realtà. Anni di studi per l’agognata laurea, anni di gavetta in laboratorio e in agenzia, e finalmente ecco il primo polacchino da odorare, carezzare, sublimare e infine lucidare.

Palermo nuova California per chi vuole realizzare le proprie aspirazioni, coronando il sudato cursus honorum. Come non condividere l’orgoglio dei genitori, che dopo anni di sacrifici per pagarne gli studi potranno finalmente ammirare i propri figli, preparati e motivati, intenti a esaltare lo zatterone della badante ucraina nel suo giovedì pomeriggio di meritata libertà, lontana da dentiere e pannoloni?

Grazie alla visionaria opera di Confartigianato, la città di Palermo avrà presto i suoi nuovi lustrascarpe, colti e consapevoli, sparsi agli angoli della metropoli a diffondere lucide interpretazioni del moderno urbano calpestìo. C’est ne pas q’un debut, direbbero a Parigi. Aperta la strada, ci pare già di scorrere i nuovi bandi atti a soddisfare la fame di occupazione delle nostre giovani e meno giovani leve. C’è solo l’imbarazzo della scelta, in anteprima per i lettori de ilSicilia i primi quattro avvisi di prossima pubblicazione:

Acquaiolo: venditore girovago di acqua da bere. Oltre che di buone corde vocali, utili a scandire con tono stentoreo le qualità dell’acqua in vendita, è gradita laurea in scienze dell’alimentazione e/o in scienze biologiche al fine di fornire adeguata consulenza sulle qualità organolettiche del prodotto e sul migliore abbinamento acqua/cibo. Variante invernale: acquavitaro.
Cannizzaro: figura altamente specializzata addetta alla costruzione dei silos per i cereali. Inizia il suo lavoro già nei mesi di gennaio e febbraio, quando raccoglie ed avvolge in fasci canne grosse e lunghe dai quattro ai cinque metri, che lascia essiccare al sole ed al vento fino al mese di giugno e solo allora passa alla costruzione dei manufatti. Gradita laurea in scienze sociali, conoscenza della discografia di Bob Marley e familiarità con hashish e marijuana.
Stagnino: il lavoro consiste nel fare le saldature a stagno per “aggiustare” vari tipi di recipienti metallici; pentole, pentoloni, quarare e quartare, ma soprattutto nel passare o ripassare uno strato di zinco all’interno delle pentole di rame, onde evitare il rilascio di sostanze tossiche. Richiesta laurea in chimica. Il lavoro si svolge indifferentemente in laboratorio o in mezzo alla strada, ideale quindi per non trovarsi impreparati nel caso in cui gli affari andassero male.
Acchiappapecore: mestiere ingrato ma altamente ricercato, che trova il suo core business nel periodo pasquale. Consiste nel girare per le case muniti di gancio o affilato coltello per sopprimere il “pecorello” che ogni famiglia siciliana , com’è noto, acquista per devozione. Gradita laurea in veterinaria per l’espletamento delle analisi e il disbrigo delle pratiche burocratiche del caso. Precedenti esperienze in Cosa Nostra potranno costituire titolo preferenziale.

C’è poco da scherzare, penserà qualcuno. Si e no. Perché in qualche dannatissimo modo la pochezza del presente, la mediocrità dei suoi protagonisti – a breve pronti a raccattare voti – la nullità dei comprimari e l’assenza di un progetto di sviluppo, nella Sicilia del secolo ventuno, andranno pure raccontati. Lucidamente, beninteso.

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