Il TMO, Teatro Mediterraneo Occupato, presenta lo spettacolo “ROSA EPIC”, da un’idea di Giacomo Guarneri e Marcella Vaccarino, scritto e diretto da Giacomo Guarneri.
Lo spettacolo andrà in scena il 17 novembre con repliche il 18 e 19 (ore 21).
ROSA EPIC è una piéce di restituzione, che proviene da un lungo percorso di residenza artistica della compagnia presso gli spazi del TMO, e nasce da una riflessione di storica e autobiografica insieme, sull’archetipo della madre.
Intende dar forma a uno sguardo critico sulla realtà che ci circonda, sul contesto nel quale siamo cresciuti. Indagare il rapporto con la patria, o Matria, implica un discorso sul sistema del potere vigente, che è ancor prima un sistema di pensiero.
In tal senso ROSA EPIC propone anche un modo diverso di parlare di mafia, o mafiosità, con un linguaggio fondato su ironia e capovolgimento, parodia e senso dell’assurdo.
Il personaggio di Rosa, la madre di tutti, nasce come somma di fantasia e memoria, pensando all’eredità che riceviamo dai nostri antenati, dalla cultura, dalla comunità.
È una vecchia donna, camaleontica e adattiva, ambigua. La sua metà maschile è Matt, un super latitante che scompare improvvisamente dalla propria latitanza lasciando un vuoto drammatico, non solo dal punto di vista economico, ma anche affettivo, sentimentale.
Matt è l’idolo della comunità del fantomatico ‘Paese Vecchio’: a lui Rosa è legata in una relazione clandestina che da sempre anela a divenire ufficiale, a consacrarsi finalmente alla luce del sole.
È proprio dalla sparizione di Matt che ha inizio la storia: una sorta di indagine, attraverso interviste, ai personaggi che ruotano intorno a loro. Ognuno, interrogato, riporta un fatto, un ricordo, un’impressione; fornisce una tessera per un mosaico più vasto, contribuendo così al disegno complessivo della loro realtà.
Ognuno dei loro interventi costituirà un episodio, una tappa di questo viaggio ‘epico’, rispetto al quale la ricerca di Matt non risulterà che un pretesto.
La scrittura drammaturgica, in divenire, tende a coinvolgere gli attori nel suo processo.
Lo spettacolo è una produzione di “La pentola nera” con il sostegno di Teatro Mediterraneo Occupato, Cavallerizza Irreale (Torino), Teatro La Caduta (Torino), OliverLab (Mazara) con Valeria Almerighi, Valentina Apollone, Delia Calò, Valeria Sara Lo Bue, Peppe Macauda, Paolo Mannina, Oriana Martucci, Quinzio Quiescenti, Luigi Maria Raùsa, Marcella Vaccarino, Gisella Vitrano.