L’economia siciliana e’ in crescita, trascinata da export e turismo, ma il tasso di occupazione nell’isola, seppur in lieve miglioramento, e’ ancora ben lontano dai livelli pre-crisi, mentre continua a soffrire l’edilizia, dove prosegue il calo degli occupati e delle ore lavorate malgrado i primi segnali positivi nel settore delle opere pubbliche. E’ questa la fotografia scattata dall’aggiornamento congiunturale della Banca d’Italia sulle economie regionali. A presentare i dati sulla Sicilia sono stati Pietro Raffa, direttore della sede di Palermo della Banca d’Italia, e Giuseppe Ciaccio e Antonio Lo Nardo, che si occupano di Analisi e Ricerca Economica Territoriale per Bankitalia.
Nei primi nove mesi del 2017, dunque, la fase di ripresa dell’economia siciliana si e’ rafforzata con una maggiore diffusione tra i settori produttivi, mentre nel 2016 si era registrata solo in alcuni settori come il turismo e l’agroalimentare. Alla prosecuzione della dinamica positiva per il terziario privato, sospinta dai consumi delle famiglie siciliane e dalla spesa dei turisti italiani e stranieri, si e’ associato un miglioramento dei principali indicatori del settore industriale (fatturato, investimenti e ordinativi) dopo la stagnazione dell’anno precedente. La congiuntura e’ rimasta sfavorevole invece nel settore delle costruzioni, che fatica ad agganciare la ripresa.
“In prospettiva – ha ipotizzato Ciaccio, in merito all’edilizia – qualche novita’ positiva potrebbe essere generata dalla crescita delle compravendite immobiliari e dal calo dello stock di invenduto delle imprese edili, che comunque non rappresentano ancora un fattore decisivo per la crescita del settore. Potrebbe contribuire in positivo anche la crescita nel primo semestre del 2017 degli importi complessivi dei bandi di gara pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale per appaltare le opere pubbliche”. Un esempio su tutti il Patto per il Sud, che interviene proprio sulle infrastrutture.
Tra i settori in forte crescita c’e’ invece l’export. Nella prima parte dell’anno le esportazioni di merci sono tornate a crescere, sia per la componente petrolifera sia per il resto dei comparti. Ancora, gli investimenti delle imprese, che gia’ nel 2016 avevano invertito il lungo trend negativo, sono risultati in leggera espansione e secondo le aspettative delle aziende la tendenza dovrebbe rafforzarsi nel 2018, anche in connessione con le positive attese sulla domanda e l’elevato livello di liquidita’ accumulata negli ultimi anni. Nel primo semestre dell’anno l’occupazione e’ aumentata lievemente, con un andamento positivo in tutti i settori ad eccezione delle costruzioni. Ha trovato conferma la tendenza emersa nel 2016, con un incremento del numero di occupati per la categoria dei dipendenti. Una piu’ ampia partecipazione al mercato del lavoro ha mantenuto il tasso di disoccupazione su livelli elevati “perche’ ci sono meno persone scoraggiate e sono di piu’ al contrario le persone che credono nella prospettiva di trovare un lavoro e lo cercano, quindi il tasso di disoccupazione resta sostanzialmente invariato nonostante la lieve crescita dell’occupazione”, ha spiegato Lo Nardo.
Il calo del numero di imprese attive in regione, che proseguiva ininterrotto dal 2009, si e’ progressivamente arrestato nel corso del 2017. Nei primi nove mesi dell’anno, a fronte di una nuova contrazione del numero di aziende operanti nei settori industriale, edile e del commercio, e’ aumentato il numero di unita’ attive nei servizi di alloggio e ristorazione e di quelle finanziarie e dei servizi alle imprese. Si e’ rafforzata la crescita del credito, avviatasi nella seconda parte dell’anno passato dopo oltre un triennio di contrazione. La dinamica e’ stata trainata dai prestiti alle famiglie, soprattutto dal credito al consumo, mentre quelli alle imprese hanno continuato a ridursi. Nel complesso gli indicatori della qualita’ del credito sono migliorati, riflettendo la fase congiunturale piu’ favorevole. “Abbiamo intervistato oltre 130 imprese con almeno 20 addetti – ha spiegato Raffa – e i segnali che provengono da questo campione ci fanno presupporre che le aspettative per l’anno a venire possano essere positive. Questi primi nove mesi del 2017 ci hanno fatto riscontrare una diffusione della ripresa su tutti i settori, specialmente il terziario privato, il turismo e l’agroalimentare, che danno segnali di maggiore vivacita’”.