E’ polemica a Palermo dopo che il dirigente scolastico della scuola primaria Ragusa Moleti ha adottato una circolare che impedisce agli insegnanti di fare recitare le preghiere ai bambini prima della merenda. Il preside ha anche fatto rimuovere alcune statue religiose dall’istituto.
“Alcuni genitori ci hanno segnalato la presenza di alcune statue molto ingombranti in spazi comuni chiedendone la rimozione. E’ stata segnalata anche l’usanza di recitare le preghiere prima della merenda o in orario curriculare. Nella circolare ho semplicemente ricordato un parere dell’avvocatura dello stato del 2009 che esclude celebrazioni religiose durante le ore curriculari”, si difente Nicolò La Rocca. Ma la polemica è ormai innescata.
E diverse mamme per protesta contro la decisione del preside, hanno deciso di mandare i bimbi a scuola con al collo ben visibile una catenina con immagini sacre. Un modo, per ribadire il loro diritto alla libertà di poter fare recitare le preghiere ai bimbi e la loro contrarietà all’azione del preside, che definiscono come un “abuso frutto di ideologia e irrispettoso dell’altrui sensibilità”.
ù Per il coordinatore nazionale di Ap, Maurizio Lupi si tratta di “un atto censorio grave. Cosi’ come l’aver fatto rimuovere dall’istituto una statuetta della Madonna e una immagine di Papa Francesco. Una sbandierata laicità che si sente minacciata da dei bambini che pregano è una laicitàben fragile, disposta a parole a difendere e rispettare tutte le religioni e le culture tranne quella cattolica”.
Per il senatore Udc, Antonio De Poli, la decisione del dirigente scolastico “è scandalosa, una grave censura, frutto di un laicismo insensato. Mi auguro che il ministro Fedeli faccia le dovute verifiche sull’episodio”. “Proibire a dei bambini di tre e sei anni di pregare a scuola è una cosa indegna. Togliere le foto del Papa e le statue della Madonna è un atto ignobile”, afferma Alessandro Pagano, deputato della Lega-Noi con Salvini.
Si appella al ministro Fedeli anche Basilio Catanoso, parlamentare di Forza Italia, perchè “faccia chiarezza su questa vicenda e sulle interpretazioni di un parere dell’Avvocatura dello Stato che rischia di creare un solco sempre maggiore tra cittadini e lo Stato”.
“Dovrebbe bastare il buon senso, la ragionevolezza per evitare episodi del genere”, dice il sottosegretario all’Istruzione Daniele Toccafondi. “Non fa male a nessuno avere un’immagine sacra. Mi sembra che c’entri poco la libertà e c’entri molto l’ideologia nell’atto di questo preside”. “Il preside sicuramente non avrà chiesto il parere di nessuno, soprattutto dei genitori, prima di vietare ai piccoli di recitare le preghiere. Un afflato di laicismo e autoritarismo che nei fatti nega le nostre radici”, afferma il deputato del Pd Edoardo Patriarca.