Per il Comune di Palermo, si preannuncia un fine settimana di fuoco. Il dibattito interno, e anche molto acceso, tra Fratelli d’Italia e Diventerà Bellissima, rischia di stoppare la definizione della giunta del neo sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, prevista per la vigilia del festino di Santa Rosalia.
Per il primo cittadino, attualmente, non ci sarebbe nessuna fase di stallo. Le trattative, al contrario, starebbero andando avanti normalmente sperando, perché no, anche in un “miracolo della Santuzza” che serva a placare gli animi, le rivendicazioni e le lotte intestine tra i diversi partiti e, all’interno degli stessi, tra posizioni locali e nazionali.
Nel frattempo però, continuano a spirare venti impetuosi di veti imposti dai partiti della coalizione di centrodestra. Tutti rivendicano un assessorato al Comune, pressando per un posto tra i neo assessori di Palazzo delle Aquile. Il primo no a un seggio di Diventerà Bellissima è arrivato dal senatore meloniano, Ignazio La Russa. La ragione del no, riguarda la scelta solitaria, adottata dal Presidente della Regione Nello Musumeci per sostituire l’ex assessore all’Istruzione e alla Formazione Professionale Lagalla, con il fedelissimo del Governatore, Alessandro Aricò.
Intanto, Francesco Scarpinato, riconfermato al consiglio comunale tra le fila di FdI, non sta a guardare. Le richieste arrivano anche da chi non ha superato la soglia di sbarramento per sedere tra i banchi di Sala delle Lapidi, come Saverio Romano in quota Noi con l’Italia (3,3%).
Poi, c’è Forza Italia che rivendica la presidenza del consiglio comunale a favore, molto probabilmente, di Giulio Tantillo. Tuttavia, nel partito di Giorgia Meloni c’è una filiera che richiede lo stesso ruolo, lasciando eventualmente la carica di vicesindaco agli azzurri. Intanto Rosi Pennino in quota Forza Italia conquista il seggio a Sala delle Lapidi scavalcando Pasquale Terrani, anche se il dato manca ancora dell’ufficialità della commissione elettorale al lavoro a Palazzo Jung.
Insomma, a quasi un mese dalle amministrative manca una squadra di governo, e le emergenze del capoluogo siciliano da risolvere non mancano e non aspettano.