Ieri a Grammichele era in programma un importante incontro per prevenire e fronteggiare il drammatico fenomeno degli incendi. Erano invitate tutte le istituzioni competenti ma, a parte il sindaco e l’assessore all’agricoltura di Grammichele e un assessore del Comune di Caltagirone, non si è presentato nessuno.
L’invito, partito il 9 giugno scorso, non è stato preso nella giusta considerazione da gran parte di coloro che erano chiamati a stipulare delle convenzioni, a supporto del personale comunale, per migliorare e rendere più efficienti le attività di monitoraggio e controllo del territorio. Erano invitati: il comando della Compagnia dei Carabinieri di Caltagirone, la Protezione Civile regionale e provinciale, il comando dei Vigili del fuoco di Catania, il distaccamento dei Vigili del fuoco di Vizzini, i Carabinieri di Grammichele, il comando del Corpo Forestale di Catania e di Vizzini e i sindaci del territorio. Ma alle 10.30, nei locali dell’aula consiliare di Grammichele, non si è presentato quasi nessuno. Per una beffarda ironia della sorte, nel pomeriggio, tra Licodia e Grammichele è scoppiato un incendio che ha devastato diversi ettari di seminativo.
“Per fortuna quando è scoppiato l’incendio io mi trovavo sul posto – afferma Santo Tornello, agricoltore del Calatino – quindi in parte sono riuscito a spegnerlo, ma altri miei colleghi agricoltori hanno avuto danni ben più grossi. Mentre spegnevo il fuoco nel mio terreno, vedevo partire nella zona altri incendi, segno evidente di un disegno criminale. E’ la solita storia, a causa di questi maledetti incendi dolosi, vediamo andare in fumo il frutto di un anno di lavoro. E’ una situazione ormai insostenibile. Noi agricoltori ci domandiamo perché ogni anno la stessa storia? Sapevamo dell’incontro organizzato per ieri mattina a Grammichele. E’ il segno di un’attenzione da parte del Comune che apprezziamo molto, ma aver saputo che è andato deserto fa molto male”.
“Sono profondamente delusa dall’assenza delle istituzioni – afferma l’assessore all’agricoltura del Comune di Grammichele Rossella Ledda. – Questo incontro era di fondamentale importanza per il territorio del calatino. Il nostro Comune si era proposto come capofila per organizzare meglio il controllo del territorio, perché da soli non possiamo andare da nessuna parte, ma ieri lo stato ci ha voltato le spalle. Almeno questa è stata la nostra sensazione. Non molliamo ma abbiamo bisogno di un cambio di passo da parte delle istituzioni.”
“Quanto accaduto ieri a Grammichele non è solo grave – afferma il deputato regionale autonomista Giuseppe Compagnone – è anche sconfortate. Per un anno, in qualità di relatore dell’inchiesta sugli incendi dolosi portata avanti dalla Commissione antimafia all’ARS, ho detto e ribadito che l’unico modo per fronteggiare questo odioso fenomeno è il coordinamento delle forze in campo sul territorio: polizia municipale, carabinieri, corpo forestale, protezione civile, associazioni di volontariato. Con grande attenzione il Comune di Grammichele ha organizzato questo incontro proprio per consentire la stipula di convenzioni capaci di garantire al territorio del calatino una organizzazione efficiente ed efficace, ma ieri mattina, con enorme dispiacere, ci siamo trovati davanti ad una sala vuota. Questo non è accettabile, è il segno di una disattenzione delle istituzioni che va stigmatizzata.”