I comuni siciliani si riuniranno in assemblea straordinaria giovedì 10 giugno alle 18 in modalità digitale, “per valutare ulteriori azioni di protesta e di proposta, finalizzate a sollecitare il Governo nazionale e il Governo regionale a superare l’attuale quadro normativo che vede sempre più Comuni dell’Isola in una condizione prolungata di crisi finanziaria (tra dissesto, “predissesto” e in condizioni strutturalmente deficitarie) o nell’impossibilità di approvare i Bilanci di previsione 2021/2023 in equilibrio economico-finanziario e tali da garantire livelli soddisfacenti di servizi in favore di cittadini e imprese”.
Lo afferma una nota dell’Anci che “più volte, nel corso di questi ultimi anni, ha evidenziato le tante criticità e la difficile condizione finanziaria in cui versano i Comuni siciliani e richiesto al Governo nazionale e al Governo regionale l’avvio di un confronto strutturato e stabile con gli Enti locali, senza ricevere la giusta attenzione”. Gli amministratori siciliani chiedono che il “Bilancio di Previsione torni ad avere la sua funzione di strumento di programmazione per pianificare investimenti, erogare servizi di qualità a Cittadini e imprese e garantire i livelli essenziali di prestazione.
“La mancata armonizzazione tra la legislazione speciale della Sicilia e le norme nazionali in materia di Enti locali, la mancata attuazione del Federalismo fiscale, la scelta di fondare la finanza locale pressoché interamente sui tributi locali, i numerosi vincoli di bilancio (Fcde, Fcdc, avanzo vincolato, ecc..) e sul personale (che ha portato all’assenza di figure professionali fondamentali) hanno caratterizzato i Comuni dell’Isola per i troppi record negativi e stanno continuando a erodere la dignità istituzionale dei