Sono trascorsi esattamente dieci anni dall’arresto di Cateno De Luca, attuale primo cittadino di Messina, coinvolto in una vicenda giudiziaria al termine della quale poi le accuse contro l’allora sindaco di Fiumedinisi sono poi cadute. A ricordare quel drammatico accadimento è in queste ore proprio De Luca.
“Erano le ore 21:45 del 27 giugno 2011 nell’aula consiliare del Comune di Fiumedinisi, quando a conclusione dei lavori del Consiglio comunale il sindaco di Fiumedinisi e deputato regionale di Sicilia Vera De Luca fu arrestato – ricorda De Luca -. Dopo dieci anni di tritacarne giudiziario nonostante due arresti e diciassette processi sono ancora incensurato. Nessuno potrà mai guarire le ferite che sono rimaste indelebili nel mio cuore. Questo è il luogo del delitto”.
Nel settembre 2019, otto anni dopo quell’arresto, la Corte di Appello ha confermato la sentenza di primo grado, con assoluzione per De Luca dall’accusa di abuso d’ufficio e prescrizione per il reato di tentata concussione derubricato in induzione. La sentenza ha riguardato vicende risalenti agli anni tra il 2004 e il 2010.
Nel mirino degli inquirenti erano finiti i lavori di costruzione di un albergo a Fiumedinisi con centro benessere, ad opera della Dioniso srl. Oltre all’albergo anche 16 villette e la realizzazione di un muro di contenimento del torrente Fiumedinisi, tutte opere che secondo l’accusa avrebbero favorito società dell’allora sindaco di Fiumedinisi, De Luca. Le indagini erano partite a seguito di un esposto e avevano portato all’arresto di De Luca nel giugno del 2011. Ma l’attuale sindaco De Luca è stato poi assolto dalle gravi accuse mosse nei suoi confronti.