L’emergenza migranti mette in serie difficoltà le isole Pelagie. La richiesta di aiuti, già avanzata dal vicesindaco di Lampedusa, Attilio Lucia, è stata condivisa anche dall’amministrazione comunale di Pantelleria.
“E’ esattamente quanto viviamo anche a Pantelleria, dove al momento non esiste un centro di prima accoglienza strutturato come lo è quello di Lampedusa. Certamente numeri diversi tra le due isole, ma emergenza identica“, spiega una nota.
L’amministrazione ha da mesi portato avanti interlocuzioni con i ministeri competenti e con le forze politiche di riferimento per estrapolare dal ddl Isole Minori, fermo in Parlamento da diversi anni, alcune di quelle norme che possono aiutare Pantelleria, Lampedusa e Linosa, in modo da prevederle nel primo strumento legislativo utile o, in alternativa, nella prossima legge finanziaria.
“Il lavoro ha consentito di poter portare sul tavolo della Presidenza del Consiglio tre articoli da inserire nel Dl aiuti bis: l’azzeramento delle accise sui carburanti, l’allineamento del prezzo del gas con la terraferma e la costituzione della Zona franca extra doganale, i cui riferimenti normativi sonno contenuti nel Trattato di Lisbona“.
“Ringraziamo per questo la ministra Gelmini e l’ufficio legislativo del ministero per gli Affari regionali – continua la nota – che si sono fatti promotori della stesura di questi importanti emendamenti. Il microcosmo delle piccole isole presenta complessità che non possono essere affrontate con ricette semplici (per esempio una semplice riduzione delle accise). Occorre invertire i dati tendenziali di situazioni economiche, sociali e demografiche, riducendo le distanze materiali e immateriali e garantendo quel principio costituzionale che è il rispetto della continuità territoriale. Per questi motivi abbiamo chiesto per Pantelleria, Lampedusa e Linosa da mesi la sospensione di accise e imposte di fabbricazione di carburanti e gas ad uso domestico“.