Un portale, www.primagliultimi.org, per aiutare migranti in particolari condizioni di difficoltà e per sostenere il loro cammino nel difficile percorso di integrazione. E con l’obiettivo di sviluppare la cultura della tolleranza e dell’accoglienza ed il rifiuto del razzismo. L’iniziativa nasce a Palermo a cura dell’organizzazione di volontariato “Prima gli ultimi. Nessuno è straniero”, ente del Terzo settore, senza scopo di lucro, fondata e presieduta dal giornalista Rino Canzoneri.
Il portale, dinamico, continuamente aggiornato, segue due direttrici fondamentali: dare informazioni ai migranti sulle opportunità e i servizi a loro dedicati presenti nel territorio e rappresentare le difficoltà e le emergenze di persone, tra le più deboli e fragili della nostra società, con l’obiettivo di coinvolgere i cittadini più sensibili a dare una mano. Con una rete di associazioni, singole persone ed istituzioni che possono dare risposte veramente importanti e risolvere problemi.
Sono state censite una serie di associazioni, enti ed organizzazioni che si occupano a vario titolo di migranti. E realizzato delle schede dove si spiega cosa fanno e per che cosa ci si può rivolgere a loro. Indicando anche i responsabili, le giornate e gli orari di ricevimento, numeri di telefono ed email di contatto.
Queste informazioni riguardano diversi settori: dalla sanità (gli ambulatori dove si può essere visitati e fare accertamenti diagnostici) all’assistenza economica (gli interventi di Stato, Regione e Comune a cui hanno diritto) e legale (permessi di soggiorno, cosa fare per il ricongiungimento familiare, per ottenere la cittadinanza, ecc), alle scuole di italiano dove si può imparare la lingua. Ed inoltre si danno informazioni sugli aiuti per la casa, sui tirocini disponibili, sulle competenze ed i lavori che sanno svolgere i migranti, e qualunque altra informazione che possa essere utile e di servizio.
L’associazione che gestisce il portale chiede anche una mano di aiuto ai cittadini, nella consapevolezza che solo un’azione corale può contribuire a risolvere tanti problemi e risultare veramente incisiva. Ci sono interventi che necessitano di risorse economiche, ma tanti altri che richiedono soltanto di mettere a disposizione un po’ del proprio tempo, come quelli di fare da famiglia di appoggio per giovani donne rifugiate con bambini piccoli che necessitano di una guida sicura o di ragazzi che hanno bisogno di un mentore per orientarsi al meglio nella costruzione del proprio futuro.
Si può fare una donazione all’associazione per sostenere le iniziative che porta avanti o scegliere cosa fare e come sostenere il destinatario che si vuole aiutare, in una sorta di “adozione di vicinanza”. Si conosce la persona a cui si vuole dare attenzione e si può anche avere con lei una relazione amichevole, costatare di persona i risultati che via via vengono conseguiti. Volontari dell’associazione saranno sempre presenti come facilitatori nelle relazioni che vengono create, consiglieranno e supporteranno in tutto.
E va infine detto che da questi incontri nascono spesso meravigliose relazioni affettive. E ciò è testimoniato dal fatto che chi ha vissuto questa esperienza dell’incontro con l’altro, col diverso da noi, dice che “nel donare agli altri ha sempre ricevuto più di quanto ha dato”.
Nel portale, inoltre, è presente la sezione dedicata ai grandi progetti che si potrebbero realizzare se sostenuti da donatori facoltosi (disponibilità di alloggi, lavoro, borse di studio, baby parking), quella dove si raccontano le belle storie di accoglienza, un’altra con recensioni di libri che si occupano di migranti, ed un’altra ancora dove si pubblicano editoriali in cui si prende posizione sul fenomeno migratorio.
Un aiuto, un piccolo gesto può cambiare la vita di una persona, darle dignità, autonomia e consentirgli di affrontare le mille difficoltà in un paese straniero spesso a lui ostile. Fare del bene agli altri significa fare del bene prima di tutto a se stessi, ci fa sentire utili e orgogliosi per avere salvato qualcuno dalla miseria e dalla povertà e per avere contribuito a dargli una vita libera dal bisogno. E questo regala sensazioni straordinarie. Dà un senso alla vita, che non può essere fatta solo di cose materiali, dall’accumulare denaro, dal pensare solo a se stessi, mentre persone a noi vicine sono prive anche del minimo indispensabile per vivere, per il solo fatto di essere nate in un posto sbagliato.