A fine mese scadono i contratti degli ex Navigator: la Regione Siciliana non intende chiedere la loro proroga malgrado il ritardo dei concorsi e delle assunzioni crei una grave carenza di personale. A rischio 300 collaboratori e la tenuta del sistema regionale dei servizi al lavoro
Nella sua nota del 17 settembre scorso, in risposta alla lettera dei Sindacati che chiedevano un intervento della Regione Siciliana presso il Ministero del Lavoro finalizzato alla proroga dei 300 collaboratori Anpal Servizi, il Dirigente Generale del Dipartimento Lavoro Gaetano Sciacca scriveva – tra l’altro – che sarebbero ormai “venute meno le condizioni dovute al ritardo nell’espletamento delle procedure concorsuali degli operatori dei CpI” e pertanto “ogni altra determinazione in merito a un prosieguo dell’utilizzo del personale ex Navigator non potrà che essere rimessa alle autorità governative nazionali“.
Nulla di più errato. Il “ritardo nell’espletamento delle procedure concorsuali” infatti c’è e permane in tutta la sua gravità. Il Piano di rafforzamento dei Centri per l’Impiego – approvato nel 2019 – prevede per la Sicilia l’assunzione 1.024 nuove risorse, maad oggi non è stato assunto neppure un operatore.
Il 22 settembre, rispondendo alla Consulta regionale dei Consulenti del Lavoro che manifestava perplessità simili a quelle dei Sindacati e di questa Associazione, il D.G. si limitava a fornire rassicurazioni sul raggiungimento degli obiettivi del GOL (il programma Garanzia Occupabilità Lavoratori finanziato col PNRR), ma nulla diceva in merito ai tempi di effettivo rafforzamento della pianta organica nei Centri per l’Impiego, ancora ignoti.
ZERO è il numero dei nuovi Operatori che la Regione Siciliana avrà assunto al 31 ottobre, giorno in cui scadranno i contratti dei circa 300 collaboratori Anpal Servizi (ex Navigator) che prestano assistenza tecnica nei 64 Centri per I’Impiego dell’Isola. In quella data verranno meno 300 risorse professionali, senza che arrivi nessuno a sostituirle. Una grave responsabilità per la Regione, perché ciò avviene in una fase delicatissima per le imprese e l’occupazione in Sicilia, già alle prese con i primi effetti della crisi energetica.
Anche quando le lunghe procedure concorsuali in itinere giungerano a conclusione, mancheranno all’appello almeno 273 specialisti di profilo D (laureati) a causa del meccanismo di preselezione dei bandi, che ha escluso la maggior parte dei candidati dalle prove. Per questi posti dovrà essere svolto un nuovo concorso, ancora da bandire: le carenze in pianta organica nei CpI siciliani sono dunque destinate a protrarsi ancora a lungo.
Se è vero che il contributo degli ex-Navigator è stato ed è tuttora utile, come riconoscono sia il D.G. Sciacca (“preziosa collaborazione”) sia l’Assessore Scavone (“non finirò mai di ringraziarli”), è doveroso che la Regione chieda al Ministero una proroga dei loro contratti che non comportano alcun onere per la Regione Siciliana.
L’Associazione nazionale Navigator ha apprezzato, nella forma e nel merito, la richiesta della Regione Siciliana che lo scorso 23 giugno ha consentito la proroga dei contratti di ulteriori tre mesi. Poiché la situazione del personale nei CpI siciliani da allora non è cambiata, né potrà cambiare nell’immediato, ANNA Sicilia chiede oggi all’Assessore Antonio Scavone un atto di responsabilità: la richiesta di una ulteriore proroga al Ministero del Lavoro – atto tecnico e non “politico”, ora che la campagna elettorale è finita – per dare continuità a centinaia di lavoratori e al tempo stesso garantire standard adeguati nell’erogazione di un servizio pubblico essenziale per il nostro territorio.