“L’amministrazione comunale e l’azienda pubblica coinvolta puniranno in modo esemplare chi si è macchiato di comportamenti infedeli, in spregio all’interesse pubblico per il quale i dipendenti vengono remunerati”. Lo dicono in una nota il sindaco di Palermo Orlando e il vicesindaco Giambrone in merito all’inchiesta di oggi sui furbetti del cartellino.
“La vicenda – aggiungono – getta un gravissimo discredito sulle migliaia di dipendenti comunali e delle aziende pubbliche quotidianamente impegnati a onorare l’Istituzione per la quale lavorano dando il meglio di sé per garantire i servizi alla collettività”. “L’amministrazione comunale – proseguono – agirà con la più assoluta intransigenza nei confronti dei propri dipendenti diretti, impartendo una chiara indicazione agli altri datori di lavoro pubblico a fare altrettanto nei confronti dei loro dipendenti. Al contempo si richiamano tutti i dirigenti comunali e i funzionari ad apprestare ulteriori livelli di controllo sulle prestazioni dei dipendenti loro assegnati intervenendo preventivamente con la durezza necessaria su tutti i comportamenti che, pur non integrando gli estremi di reato, tuttavia alludono a una rilassatezza del comportamento organizzativo che crea l’ambiente idoneo all’emergere di attività effettivamente illecite”.
“L’amministrazione e il segretario generale – concludono – forniranno all’organismo indipendente di valutazione gli opportuni strumenti per sottoporre a rigorosissima analisi la effettiva azione che i dirigenti porranno in essere. Al Settore Risorse Umane viene data indicazione di attivare con assoluta priorità i procedimenti disciplinari nei confronti dei dipendenti coinvolti configurando le fattispecie di illecito senza alcuna attenuante anche se ciò dovesse comportare la previsione della sanzione massima del licenziamento”.