“L’arte è una fenice che rinasce da una tragedia”.
Calixto Ramírez è tornato a Palermo con “Una Otra Cosa”.
L’artista messicano, con un’azione performativa, ideata a Spazio Rivoluzione, mette in mostra il delirio, la violenza, le contraddizioni che stanno inghiottendo il capoluogo siciliano. Una città abbandonata a se stessa tra bellezze decadenti e la “munnezza” prodotta da una globalizzazione fuori controllo e dall’inciviltà.
Protagonisti dell’esposizione sono gli oggetti raccolti, dallo stesso Ramírez, tra i vicoli e le strade della città, i quali, attraverso un rituale propiziatorio, si trasformano simboleggiando la rottura col passato per una rinascita.
L’esposizione non è solo un’atto di critica sociale, ma anche l’auspicio di un nuovo inizio.
L’artista, inoltre, spinge il fruitore a riflettere sulla propria condizione, sulla capacità non solo di resistere alle difficoltà, ma anche di trasformarsi e adattarsi ai cambiamenti. E, come una fenice, di rinascere più splendenti che mai dalle proprie ceneri.
“Una Otra Cosa” sarà fruibile gratuitamente a piazza Rivoluzione 9, tutti i giovedì dalle 18 alle 20, sino al 20 novembre.