In Sicilia ormai farsi curare è un lusso, si perché davanti alle lunghissime liste d’attesa, l’unica alternativa apre essere quella di affidarsi alle costosissime visite private. Si tratta di un business che vale da 30 a 40 milioni l’anno.
L’alternativa è quella di aspettare fino a sette mesi per un controllo dal cardiologo e dieci per una gastroscopia.
Con l’emergenza Covid, poi queste non hanno smesso di allungarsi. Nemmeno i fondi stanziati alle Regioni per recuperare le prestazioni saltate hanno ridotto le attese. Un giro di denaro che – stando all’ultimo rapporto dell’Agenas – nel 2019 valeva 39 milioni, è sceso a 29 milioni nel 2020 e adesso – in base a dati ancora provvisori – è quasi tornato a regime. Solo una piccola parte dei ricavi – 2,5 milioni nel 2020 – resta nelle casse delle aziende, il resto serve per pagare il personale e coprire i costi per locali e apparecchiature.
Sono centinaia i pazienti che hanno rinunciato a farsi curare a causa della sanità che funziona male.
Tra le visite più richieste c’è la visita cardiologica, che in Sicilia si prenota in 6 giorni in intramoenia (dati Agenas). Nel pubblico invece c’è da aspettare. A Villa Sofia-Cervello la prima data è il 24 novembre in classe D, il 22 dicembre in classe P. Al Civico si aspetta in media 80 giorni per una visita programmabile. All’Asp Palermo la prima disponibilità è il 28 novembre. Al Cannizzaro di Catania l’attesa va da un mese a sei mesi, mentre al Policlinico etneo passano da 82 a 129 giorni. Negli ambulatori dell’area metropolitana dell’Asp Messina si aspetta di più per una visita differibile (125 giorni) che per una programmabile (21 giorni).
Ma la situazione è tragica anche in altri ambiti: per una visita oculistica, che in intramoenia si ottiene ovunque in 7 giorni, a Villa Sofia-Cervello ne passano da 35 a 173, mentre al Civico si va da 33 giorni a 86. L’Asp Palermo ha ridotto le attese coinvolgendo i privati convenzionati: la prima data utile è il 3 novembre. Al Cannizzaro si aspetta da 25 giorni a oltre sei mesi, mentre al Policlinico etneo passano sempre più di tre mesi. Per la visita ortopedica, che a pagamento è garantita in 6 giorni, a Villa Sofia l’attesa va da 51 a 129 giorni, all’Asp di Palermo passano due mesi nel poliambulatorio pubblico e 3 giorni nel privato convenzionato. All’Asp di Messina si arriva addirittura a 119 giorni in classe D. Al Policlinico etneo l’attesa va da 137 giorni a 193 giorni, mentre al Cannizzaro la prima data è il 28 novembre in classe D e a dicembre in classe P.
Stessa procedura per gli esami diagnostici. Per una ecografia all’addome, a Villa Sofia si aspetta da 33 giorni (D) a 55 (P), al Civico da 58 giorni a 78, all’Asp di Palermo due giorni nel privato in convenzione. Al Policlinico di Catania l’attesa supera tre mesi, all’Asp di Messina passano almeno due mesi. In intramoenia invece l’attesa è ovunque 3-4 giorni. Per una risonanza magnetica all’encefalo, prenotabile in appena 4-5 giorni in intramoenia, a Villa Sofia si aspetta da 31 giorni (D) a 187 (P), al Civico da 116 giorni a 120. L’Asp di Palermo offre come date utili il 21 febbraio all’ospedale Ingrassia o il 2 novembre in trasferta all’ospedale di Partinico. All’Asp Messina l’attesa va da 56 giorni a 74. Peggio fa il Policlinico catanese (229 giorni). Per la gastroscopia a Villa Sofia-Cervello le prime date utili sono il 2 gennaio (D) e il 5 luglio (P), al Civico si aspetta 64 giorni (P), all’Asp Palermo si può prenotare il 13 gennaio all’Ingrassia o il 3 novembre all’ospedale di Petralia, nelle Madonie. All’Asp Messina l’attesa va da 55 giorni a tre mesi. Il record spetta però al Cannizzaro, dove si può prenotare solo dal 3 agosto. In intramoenia invece l’attesa media è dappertutto due settimane.
Le attese sono lunghe anche per le prestazioni con priorità B (da eseguire entro 10 giorni): secondo l’ultimo rapporto di Cittadinanzattiva, nell’Isola solo il 65% sono garantite nei tempi previsti.
Un’emergenza di cui il neo-governatore Renato Schifani è già stato messo al corrente. Schifani ha raccolto l’allarme dei privati convenzionati in rivolta per i ritardi nel pagamento del budget annuale da parte delle Asp: “Le criticità sulle liste d’attesa sono una priorità per questo governo e saranno oggetto di specifica trattazione e impegno dell’assessore alla Salute, non appena sarà nominato“.
Ai siciliani non resta altro che attendere.