Il 12 novembre, ogni anno, si celebra la Giornata mondiale contro la polmonite, patologia considerata come principale causa al mondo di morte.
Infatti, solo nel 2019, prima della pandemia, ha causato il decesso di 2,5 milioni di persone, inclusi 672 mila bambini. In Italia ogni anno provoca la morte di circa 11.000 persone.
La Giornata mondiale, istituita nel 2009 dall’Unicef e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, vuole ricordare la gravità della patologia e migliorarne il trattamento e la profilassi, soprattutto nei paesi in via di sviluppo.
In particolare, gli esperti ricordano quanto sia importante la vaccinazione anti pneumococco.
Questi vaccini proteggono, difatti, proteggono dalle infezioni causate da virus, batteri e altri microrganismi che possono provocare polmoniti importanti ed altre patologie.
La vaccinazione antipneumococcica viene offerta attivamente e gratuitamente in età pediatrica (nel corso del primo anno di vita), alle persone di qualunque età con patologie croniche che rappresentano un fattore di rischio per lo sviluppo di malattie invasive da pneumococco e, dal 2017, alle persone che compiono 65 anni nell’anno in corso.
La polmonite
E’ una patologia che colpisce i polmoni e, più in generale, il sistema respiratorio. E’ caratterizzata dall’infiammazione degli alveoli polmonari che, riempiendosi di liquido, ne ostacolano la funzione.
I sintomi più comuni, secondo l’ISS sono:
- tosse, che può essere secca o produrre un catarro denso, giallo-verdognolo, marrone, o chiaro mucoso, a volte striato di sangue;
- difficoltà respiratoria, la respirazione può essere rapida e superficiale e può dare la sensazione di avere “il fiato corto” come durante uno sforzo fisico;
- battito cardiaco accelerato (tachicardia);
- febbre;
- generico senso di malessere;
- sudorazione e brividi;
- perdita di appetito;
- dolori al petto, che peggiorano con la respirazione o per lo sforzo di tossire.
Più raramente, può verificarsi l’emissione di sangue con la tosse (emottisi).
Se sono presenti sintomi più gravi come, ad esempio, una respirazione accelerata, dolori al petto o disorientamento, è preferibile rivolgersi direttamente ad un pronto soccorso.
Tra le complicazioni più comuni:
- setticemia, si verifica quando ibatteri responsabili della polmonite riescono a passare nel sangue, causando un’infezione grave generalizzata a tutto l’organismo;
- pleurite, compare quando si infiamma la sottile membrana che riveste i polmoni e la parete interna del torace e può determinare un’insufficienza respiratoria;
- ascesso polmonare, complicazione rara della polmonite, che può insorgere nelle persone con altre malattie gravi o con una storia di alcolismo.
I soggetti a rischio polmonite sono:
- neonati o bambini molto piccoli;
- anziani;
- fumatori;
- persone con l’asma, la fibrosi cistica o con malattie del cuore, dei reni o del fegato
- persone con il sistema di difesa dell’organismo (sistema immunitario) indebolito, ad adempio, da una malattia recente (come l’influenza), dal virus dell’immunodeficienza umana (HIV), dall’AIDS o sottoposti a chemioterapia per la cura di tumori o in cura con farmaci che abbassano le difese immunitarie a seguito di un trapianto d’organo.