All’Assemblea regionale siciliana, presieduta da Gaetano Galvagno, prosegue il dibattito sul ddl che riguarda le “Variazioni al Bilancio di previsione della Regione Siciliana per il triennio 2022/2024”. Presente in aula il governatore Renato Schifani insieme agli assessori. L’opposizione non si risparmia in critiche soprattutto dopo che le sezioni riunite della Corte dei Conti hanno sospeso il giudizio sulla parifica del rendiconto 2020 della Regione. Tuttavia la tenuta della maggioranza non è mancata attorno alla manovra finanziaria. Dalla sanità alla questione energetica.
E il caro bollette è il tema posto dal parlamento, anche se i comuni siciliani, stando alla manovra, non dovranno temere perché riceveranno le somme necessarie quale contributo – al di fuori del fondo delle Autonomie locali – per alleggerire la spesa dovuta ai costi dell’energia. Trattasi di 52 milioni di euro. Per il buco della sanità è previsto un accantonamento di circa 250 milioni di euro. Poi, c’è anche la misura che consente di prorogare il beneficio sulla tassa di circolazione, relativa al periodo 2016-2021, con un pagamento senza sanzioni e interessi. La recente legge 16/2022 ha già portato nelle casse della Regione 30 milioni e dalla proroga aumenteremo ulteriormente le entrate sul bilancio.
“Nei giorni scorsi avevo lanciato pubblicamente un appello: estendere la proroga per l’esenzione del pagamento della tassa sul bollo auto per gli anni compresi tra il 2016 e il 2021, almeno fino al 28 febbraio 2023. Pertanto, accolgo con favore e orgoglio l’ok all’emendamento che il Governo regionale ha fatto proprio durante la discussione in Aula sulle variazioni di bilancio. Spostando ulteriormente la scadenza – fissata dall’agevolazione ‘Straccia Bollo’ al 31 dicembre prossimo – si lancia un segnale chiaro ai contribuenti, in virtù del quale possono tirare una boccata d’ossigeno proprio a ridosso delle festività natalizie”. Lo afferma il capogruppo di Forza Italia a Sala d’Ercole, Michele Mancuso.
Altra questione di cui deve farsi carico la politica siciliana riguarda la stabilizzazione del personale precario Covid. Fra poco meno di un mese scadranno i contratti per circa 9 mila precari, sia sanitari che amministrativi, impegnati negli ultimi due anni nelle ASP siciliane per fronteggiare l’emergenza sanitaria, e nelle corsie degli ospedali soprattutto durante la fase più acuta della pandemia. “Il sistema sanitario siciliano, già alle prese con ataviche criticità e con la recente pandemia, è quasi al collasso e il mancato rinnovo dei contratti al personale precario e la mancata attivazione di idonee procedure di stabilizzazione rischiano di produrre effetti nefasti in termini di servizi sanitari per la collettività a causa anche dei numerosi pensionamenti”. Fa sapere il deputato dem Fabio Venezia.
Circa 2200 professionisti attualmente sono in servizio con contratti co.co.co. o con incarichi libero professionali. A questo proposito il gruppo parlamentare del Partito Democratico ha depositato una mozione che impegna il Governo regionale nella direzione di perseguire i percorsi di stabilizzazione. In aula l’assessore alla Salute, Giovanna Volo, ha assicurato che “daremo una proroga ai contratti del personale sanitario, poi la normativa nazionale ci consentirà di prendere provvedimenti più solidi”. Questa la soluzione tampone, almeno per il momento, assicurando così la prosecuzione del rapporto di lavoro nel rispetto della normativa in materia. Analoga soluzione auspica Fratelli d’Italia per il personale tecnico e amministrativo, “per far sì che si mantenga alto il valore dell’assistenza sanitaria pubblica al quale questi lavoratori contribuiscono”, fa sapere in una nota il capogruppo di FdI all’Ars, Giorgio Assenza.