Il rettore Massimo Midiri rivendica di avere impresso un cambio di passo alla politica dell’Ateneo anche in materia di parità di genere e inclusione e ribadisce di non aver mai sottovalutato il caso di sessismo che ha interessato l’Università.
Il riferimento è alla denuncia di una dottoranda che ha raccontato a un blog di essere finita in una lista delle più belle della facoltà di Economia, poi finita su decine di chat. Una storia che ha suscitato polemiche e sulla quale, ieri, si è svolta una accesa assemblea tra studenti e docenti. “Nessuno ha mai trattato questa vicenda con superficialità – dice respingendo le accuse lanciate dagli esponenti di diversi collettivi studenteschi – tanto che il dottorando è stato procedimento disciplinare davanti a una commissione dedicata che, entro trenta giorni, dove decidere se sanzionarlo”. Sulla storia, nei giorni scorsi, era intervenuta anche la professoressa Beatrice Pasciuta, prorettrice all’Inclusione, pari opportunità e politiche di genere dell’Universita’ di Palermo.
La docente, in una nota, aveva ricostruito i contorni della vicenda a suo dire raccontata in modo non corretto. “Abbiamo quindi potuto delineare i contorni di una vicenda che, per quanto da stigmatizzare, è di portata assai differente rispetto a quanto segnalato dal blog in questione. – aveva detto – Nel mese di febbraio scorso un dottorando di ricerca ha stilato una classifica di sue colleghe di dottorato, in base alla bellezza fisica (o almeno in base al suo personale criterio), che a quanto ci risulta è’ stata pubblicata su una chat dei dottorandi per pochi minuti, prima di essere cancellata. L’autore di questo atto insulso e idiota è stato individuato e convocato dal Coordinatore del Dottorato, che lo ha rimproverato e severamente ammonito”.
Il dottorando si sarebbe scusato per iscritto con le interessate. “Il Coordinatore – aveva concluso – ha quindi chiesto alle dottorande se intendessero procedere con la segnalazione per il provvedimento disciplinare“.
Ma non avrebbe avuto indicazioni dalle vittime della chat sessista.