La scadenza del mandato da Rettore per Salvatore Cuzzocrea è nel marzo 2024, ma già da tempo il clima all’Università è quello di una lunga campagna elettorale tra chi punta all’ermellino.
Così mentre Cuzzocrea, nel frattempo diventato (qui) presidente Crui (Conferenza nazionale dei Rettori) ha più volte chiarito che assolverà il suo ruolo fino all’ultimo evitando, almeno per il momento, possibili divisioni tra papabili a lui vicini (qui), dalla parte avversa, quella dell’ex Rettore Pietro Navarra che non ha risparmiato esclusione dei colpi sin da pochi mesi dall’insediamento, in pole position c’è il professore Michele Limosani, direttore del Dipartimento di economia.
E se negli anni scorsi le polemiche e gli scontri ci sono stati, più o meno palesi, nel 2023 lo scontro si presenta acceso.
La prova è la lettera (e la successiva replica) che Cuzzocrea ha trasmesso ai dipendenti in merito a quanto accaduto nella riunione del Senato di lunedì scorso, eventi che lo “preoccupano” e che considera “come sinistri ammonimenti, quando non veri e propri tentativi d’intimidazione”. A replicargli con una seconda lettera sempre inviata ai dipendenti è il professor Limosani, che spiega che l’intimidazione non è il suo stile.
Andiamo per ordine.
Cuzzocrea fa riferimento a quanto accaduto nella riunione di lunedì 31 gennaio al momento dell’approvazione del verbale della seduta precedente, quella del 22 dicembre su alcuni corsi di laurea. Limosani ha messo in dubbio alcune interpretazioni della verbalizzazione, pronunciando una frase che ha lasciato il segno.
“A fronte dell’affermazione del rettore che aveva quale contenuto una constatazione banale e cioè quella che i fatti che vengono illustrati in Senato prima che venga assunta qualunque deliberazione non possono che avere a fondamento la verità- scrive il Rettore Cuzzocrea nella lettera- il direttore del Dipartimento di Economia prof. Michele Limosani rivolgendosi direttamente al rettore ha affermato che l’ultimo che aveva parlato di verità aveva fatto una brutta fine. Ciò ha provocato l’intervento di molti colleghi che hanno stigmatizzato tali parole, tanto sotto il versante della forma che del contenuto”.
Il Rettore ringrazia quindi i colleghi che sono intervenuti manifestando immediata solidarietà e sottolinea che l’accaduto è di una gravità evidente.
“Ritengo, invece, sia il caso che io condivida con voi – scrive ancora Cuzzocrea – quanto più mi preoccupa da diverso tempo. Io penso, infatti, che quanto accaduto sia sintomatico dell’atteggiamento tenuto da chi in questa Università, sin da subito il mio insediamento, si è opposto e continua ad opporsi a un rettore che ha voluto fare chiarezza su molti aspetti della vita amministrativa e accademica di questo Ateneo e ispirato i suoi comportamenti alla legalità e alla trasparenza”.
Cuzzocrea non fa nomi ma è chiaro che il riferimento è all’ex Rettore Pietro Navarra ed all’area di riferimento.
“ Mi spiace e mi preoccupa, che periodicamente giungano al rettore, rilievi che a prescindere dal loro contenuto, molte volte ispirato a fatti non veritieri e costruiti artificialmente per spirito di parte, quando non di difesa di posizioni di privilegio, suonano nella forma come sinistri ammonimenti, quando non veri e propri tentativi d’intimidazione, volti a scoraggiare l’azione intrapresa- conclude Cuzzocrea-Nello stesso momento in cui v’informo di tale condizione tengo, soprattutto, a rassicurarvi sul fatto che i tentativi anzidetti non conseguiranno alcun fine, se non quello di rafforzare la mia personale opposizione a qualunque pressione o richiesta d’interlocuzione che si ponga fuori dalla normale dialettica istituzionale e democratica o non sia conforme ai principi di trasparenza e legalità. Tanto vi dovevo per spirito di verità”.
Fin qui il Rettore Cuzzocrea.
A replicargli ed a spiegare la sua versione dei fatti è il professore Michele Limosani, che da tempo è considerato il principale candidato dell’area Navarra alla corsa per l’ermellino nel 2024, pertanto “avversario” di chi invece sarà indicato da Cuzzocrea per la carica.
Limosani definisce la lettera di Cuzzocrea “tanto incomprensibile quanto ingenerosa”
Il direttore del Dipartimento di economia spiega cosa è accaduto nel corso della seduta di lunedì quando ha presentato un’istanza pregiudiziale legata ad una diffida nei confronti del Senato Accademico (nell’ambito del caso Todaro, altra fonte di scontro). Il secondo tema divisivo è legato alla lettura del verbale del 22 dicembre ed in particolare ad una discussione sulla bocciatura alla proposta di tre nuovi corsi di laurea formulati dal Dipartimento di Economia diretto dal professor Limosani. Sia la bocciatura che l’iter seguito avevano causato il 22 dicembre una discussione tra il Rettore e Limosani, come già evidenziato in una nota che quest’ultimo ha inviato il 10 gennaio ai docenti dell’Ateneo.
“Avvertivo, pertanto, l’esigenza che il verbale fosse coerente con quanto accaduto e quanto affermato dal Rettore” cosa questa che ha fatto accendere una nuova miccia che ha portato lunedì scorso all’incendio.
Limosanisi dichiara “dispiaciuto che il Rettore abbia estrapolato da un contesto di discussione reciprocamente vivace una immagine, forse infelice, ma coerente con quanto stavo cercando di esprimere. Il senso era che le convinzioni rappresentate come “verbo” dal Rettore devono, invero, essere precedute da un’ampia discussione e partecipazione e non passivamente accettate. Pertanto, il riferimento a chi ha incarnato il “Verbo”, voleva essere una mera battuta per consigliare maggiore prudenza ad un Salvatore, questa volta, da non crocifiggere. Il Rettore si è mostrato infastidito (per usare un eufemismo) accusandomi di un intervento – a suo dire – in linea con atteggiamenti, comportamenti e votazioni strumentali ad una precostituita opposizione al suo operato (sin dall’inizio del suo insediamento)”.
Il direttore del Dipartimento di Economia nega di aver fatto in questi anni opposizione precostituita e rivendica invece di aver manifestato perplessità o dissenso, con accenti sempre rispettosi, su questioni che meritavano un puntuale riscontro.
“Il Rettore, invero, in un crescendo intollerabile, ha continuato ad additarmi come portatore di una acritica posizione di contrasto e alternativa- conclude Limosani- Ora addirittura, sembra denunziare un mio atteggiamento intimidatorio, cosa che notoriamente è estraneo al mio stile, alla mia cultura e alla mia formazione. È grave, peraltro, registrare una sorta di imputazione: la mia opposizione al tentativo, rivendicato dal Rettore, di “far chiarezza su molti aspetti della vita amministrativa e accademica”. La ricerca della chiarezza mi appartiene. Non mi riconosco, piuttosto, in azioni che si traducono in ossimori. È nella condivisione, sia pure nel rispetto delle diversità e delle dissonanze, che si rinviene quella armonia necessaria per garantire al nostro Ateneo prosperità e libertà”.
Ad un anno dalla scadenza del mandato il clima in Ateneo è molto teso e i mesi a venire si preannunciano roventi e senza esclusione di colpi tra i “cuzzocreani” e i “navarriani”.