Sono stati sequestrati 435 chili di sostanza stupefacente e undicimila piante di marijuana, nel corso di un’operazione antidroga in diverse province della Sicilia.
Dalle prime ore di questa mattina, oltre 140 finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, stanno eseguendo con l’ausilio di militari dello Scico, dei Comandi Provinciali di Palermo, Trapani e Siracusa, della Sezione Aerea del Reparto Aeronavale di Palermo nonché delle unità cinofile antidroga e antivaluta e di quelle antiterrorismo-pronto impiego in servizio nella provincia etnea, un’ordinanza di misure cautelari personali e reali emessa dal Gip su richiesta della Procura della Repubblica di Catania – Dda, nei confronti di 21 persone indagate, a vario titolo, per associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico organizzato di sostanze stupefacenti, aggravato dall’aver agito con metodo mafioso, detenzione e commercio di stupefacenti, autoriciclaggio e reimpiego di proventi illeciti nonché trasferimento fraudolento di valori e detenzione di munizioni.
Alle 10.30 si terrà una conferenza nel corso della quale saranno forniti i dettagli dell’operazione.
Dalle indagini delle Fiamme gialle sarebbe inoltre emersa l’esistenza di un secondo gruppo, indipendente, dedito al traffico organizzato di stupefacenti che avrebbe impiantato una vasta piantagione di cannabis su un terreno di circa 1.500 metri quadrati vicino alla cascata “Oxena” tra Militello in Val di Catania e Grammichele, occupandosi della coltivazione, della lavorazione e della vendita di ingenti quantitativi di marijuana.
Questo gruppo, ricostruisce la Procura, sarebbe stato composto da: Pietro Artimino Pietro, di 51 anni, con il ruolo di organizzatore; Giampaolo Artimino, di 44 anni, Mario Murgo, di 56, come stretti collaboratori del primo; e dall’albanese Ardian Qarri, di 39 anni, addetto alla manutenzione ordinaria della piantagione, oltre a svolgere funzioni di guardiano e vedetta. Durante le indagini sono state arrestate in flagranza di reato di sette persone e sequestrati, in più circostanze, circa 34 kg di cocaina, 400 kg di marijuana, un chilo di hashish, 11.000 piante di cannabis e 38 proiettili calibro 9. Dagli accertamenti del nucleo Pef della Guardia di finanza di Catania sarebbe emerso il successivo reimpiego dei proventi illeciti del traffico di stupefacenti in attività commerciali. E il Gip, accogliendo la richiesta della Procura, ha disposto il sequestro di beni per circa 4 milioni di euro.
Il provvedimento riguarda la “Florio Srls” e la “Florio Vincenzo“, con sede, rispettivamente, a Tremestieri etneo e Viagrande, esercenti attività di compravendita e noleggio di autovetture; “New Bar Galermo“, poi denominato “Caffè in piazza”, a Catania; “Vitale Angelo” e “Ortodosso Alessandra Agata“, a Catania, esercenti la vendita al dettaglio di alimenti e bevande; ‘Vf Point s.r.l.s.” e ‘Vitale Franco“, a Catania, operanti nel settore dei giochi e scommesse; “Elicar S.r.l.s.”, a Catania, attiva nella vendita di auto e motoveicoli; “Sk Motor” e “Fazio Gaetano”, a Catania, e. “Akter Sumaya”, a Gravina di Catania, operanti nel commercio di autoveicoli. Sequestrati anche sette fabbricati e sei terreni, ubicati tra Catania, Viagrande e Gravina di Catania; e anche 50 rapporti bancari e postali e depositi intestati o riconducibili agli indagati Giuseppe e Franco Vitale e Vincenzo Florio.