La Sicilia evita il ‘giallo’ in extremis, anche se rimane alta l’attenzione sui contagi ma soprattutto sull’impatto dei positivi nel sistema sanitario. I valori stabili registrati nei reparti di terapia intensiva (10%) e area medica (17%) hanno indotto il governo Draghi a non assumere ordinanze restrittive almeno per il momento. L’isola ‘bianca’ sarà monitorata e alla fine della prossima settimana, in base agli indicatori, si vedrà. Un sospiro di sollievo soprattutto per ristoratori, titolari di bar e pub, che già si preparavano alla stretta, nonostante il passaggio in ‘giallo’ non sarebbe stato comunque drastico.
Per giorni si è ipotizzato il cambio di colore per l’isola, invasa dai turisti e con i contagi in aumento. Numeri che hanno fatto temere il peggio, tant’è che una indagine di StatGroup19, gruppo inter-accademico di studi sul Covid19 addirittura prevede, al netto degli attuali valori, il passaggio in ‘arancione’ a inizio settembre . Proprio l’incremento dei contagi ha portato il governo regionale guidato da Nello Musumeci a rivedere il piano dei posti letto Covid disponibili; l’indicazione data ai manager di aziende sanitarie e ospedaliere è di aumentare le postazioni Covid in prevenzione sui ricoveri e calmierare così gli indicatori mantenendo la soglia di sicurezza, mentre si studiano nuove iniziative per invogliare la gente a vaccinarsi.
La Sicilia infatti rimane in coda per numero di vaccinati, in particolare nelle fasce d’età più alte. E’ proprio il vaccino “‘l’arma” che invocano i ristoratori contro l’incubo chiusura delle attività.