Il Partito Animalista si oppone fermamente all’abbattimento indiscriminato dei cinghiali a Montagnareale. Il sindaco di Montagnareale, piccolo centro sui Nebrodi, con una sua ordinanza “urgente” autorizza l’abbattimento dei suidi nel territorio di Montagnareale.
Nel piccolo centro sui Nebrodi da anni si registra la presenza di diversi ungulati: cinghiali e suini neri. Spesso accade, come già succede in altre parti d’Italia, che, senza grossi incidenti, alcuni esemplari di questi animali si affaccino in paese alla ricerca di cibo o semplicemente di passaggio. Questo ha portato il Sindaco della cittadina a emettere un’ordinanza “urgente” per introdurre misure atte al contenimento degli ungulati. In poche parole: caccia libera al cinghiale. Tale ordinanza sindacale, tuttavia, non stabilisce alcun numero massimo di esemplari da abbattere per garantire la sicurezza pubblica e questo perché non è stata fatta nessuna valutazione al fine di accertare la concreta esistenza del problema e la sua reale entità, con le conseguenti misure da intraprendere.
Inoltre, nella stessa ordinanza sindacale si fa riferimento per l’abbattimento dei cinghiali a non meglio “precisate squadre” Quello che il Sindaco chiede, con la sua ordinanza, è l’uccisione indiscriminata e priva di criteri scientifici e di legittime basi giuridiche per risolvere una situazione che all’improvviso sarebbe diventata urgente, peraltro esercitando un eccesso di potere dato che il controllo della fauna selvatica non rientra tra le sue competenze.
‹‹Noi – spiega Patrick Battipaglia dirigente regionale del Partito Animalista Italiano – contestiamo e ci opponiamo fortemente a questa ordinanza. Non si è verificato nessun fatto così grave che possa giustificare il massacro di questi poveri animali. Fermo restando che vi sono soluzioni alternative per controllare la popolazione dei cinghiali evitando azioni estreme come l’abbattimento.››.
Gli fanno eco le parole di Cristiano Ceriello, Presidente del Partito Animalista Italiano: ‹‹Poche ore fa ho protocollato, via pec, il ricorso al Prefetto di Messina contro l’ordinanza del Sindaco di Montagnareale. Tale ordinanza per noi è totalmente nulla, illegittima e addirittura “contra legem” e, pertanto, va annullata o revocata dal comune. E’ grave – prosegue Cristiano Ceriello – che alcuni comuni dispongano indiscriminatamente abbattimenti e “caccia” al cinghiale che, in ogni sede, e per vie legali, contrasteremo perché inutili e pericolose per animali ed ambiente, oltre a non risolvere per nulla alcuna problematica. A settembre invece – conclude Cristiano Ceriello – sarà pronto il nostro “Piano nazionale per i cinghiali in Italia”, per il contenimento, salvaguardia e tutela di animali e territori… Per adesso, giù le mani (ed i fucili) dai cinghiali!››.