Sarebbe scoppiata all’interno di uno stesso nucleo familiare la rissa di ieri sera, durante la prima comunione nella chiesa di Santa Maria degli Ammalati, culminata con il ferimento, con un colpo di pistola tra il collo e la testa, di un vice brigadiere di 43 anni, che, seppure fuori servizio, era intervenuto per aiutare i colleghi a sedarla.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, al centro della ‘contesa’ i posti a sedere in chiesa, che erano stati sorteggiati, e che ha messo il padre di uno dei ragazzi che doveva ricevere la prima comunione in prima fila. Un collocamento non gradito dalla moglie, dalla quale è separato, né dai familiari della donna, anche perché l’uomo pare fosse accompagnato dalla sua nuova compagna. Ne sarebbero nati dei contrasti culminati con un primo ‘scontro’ dentro la chiesa e il padre del ragazzo sarebbe stato schiaffeggiato. Ci sarebbe stato un primo intervento dei carabinieri e la situazione sembrava essere tornata sotto controllo. Ma quando l’uomo è uscito dalla chiesa è scoppiata una nuova lite, poi scaturita in rissa: questa volta sarebbe stato il padre del ragazzo a schiaffeggiare un ex familiare dopo essere stato insultato.
La rissa ha coinvolto una decina di persone e il vice brigadiere, presente in chiesa per la prima comunione del figlio, è intervenuto per dare una mano ai colleghi. In quel momento il nonno paterno del ragazzo ha esploso un colpo di pistola che ha colpito il sottufficiale tra il collo e la testa. Dopo alcuni momenti di grande tensione il 63enne ha deposto l’arma a terra e si è fatto ammanettare dai carabinieri. Il vice brigadiere è stato portato nell’ospedale di Acireale, dove è stato stabilizzato, e poi trasferito, per la gravità delle sue condizioni, al Cannizzaro di Catania.
IL PROCURATORE
“Ha agito con grande senso del dovere, con l’abnegazione dei carabinieri: era fuori servizio, ma, con senso delle Istituzioni, non ha avuto esitazioni ad intervenire in aiuto dei suoi colleghi”, nonostante fosse fuori dal servizio. Così il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, sul ferimento del vice brigadiere dell’Arma di 43 anni colpito con un colpo di pistola tra collo e testa ieri sera durante una rissa scoppiata tra partecipanti a una prima comunione nella chiesa di Santa Maria Ammalati, frazione di Acireale.
I medici dell’ospedale Cannizzaro di Catania, dove il paziente è ricoverato in gravi condizioni, sottolineano che il paziente “non è in pericolo di vita“, ma temono “eventuali esiti delle lesioni“.
Il rischio peggiore è quella di una paresi per i danni alla colonna cervicale. Per questo il procuratore Zuccaro ritiene necessario adesso “fare ricorso alle migliori forze mediche, ai più bravi specialisti del settore”, per curare e aiutare il vice brigadiere.
IL SINDACO
Il sindaco di Acireale, Stefano Ali’, la Giunta, il presidente del Consiglio comunale, Fabio Fontanesca, ed i consiglieri comunali esprimono “sentimenti di vicinanza al valoroso sottoufficiale dei Carabinieri che ieri sera e’ rimasto gravemente ferito con un’arma da fuoco a Santa Maria Ammalati. Nonostante fosse libero dal servizio, non ha esitato a fornire ausilio ai colleghi intervenuti per fronteggiare una feroce aggressione in un luogo pubblico ed in un momento di notevole affollamento“.
“Con la sua azione – sottolinea il sindaco Ali’ – il militare ferito ha confermato lo spirito di abnegazione e lo spiccato senso del dovere che da sempre contraddistinguono tutti gli appartenenti all’Arma dei Carabinieri, nei confronti dei quali Amministrazione e Consiglio comunali estendono la loro solidarieta’, rivolgendo anche un pensiero ai familiari del sottoufficiale distintosi per un profondo atto di generosita’. Allo stesso tempo non si possono non stigmatizzare gli episodi violenti che, purtroppo, si registrano sui nostri territori in maniera sempre piu’ frequente e denotano una profonda disumanizzazione, calpestando il senso di rispetto della vita umana”.