Approvato il decreto che sancisce l’interesse culturale dell’area delle cave di pomice, emesso pochi giorni fa dalla Soprintendenza BB.CC.AA. di Messina. E’ quanto si legge in una nota congiunta firmata da Centro Studi Eoliano, Associazione Nesos e Federalberghi Isole Eolie.
Si tratta del primo passo verso la valorizzazione del sito culturale attraverso il riconoscimento dell’indubbia importanza storica, antropologica e paesaggistica che caratterizza le cave e gli stabilimenti di lavorazione della pomice. Una misura che occorre non rimanga fine a se stessa, auspicando venga presto seguito da altri, fondamentale e non più procrastinabile, per la realizzazione del museo e del parco geo-minerario della pomice in accordo con le indicazioni del Piano di Gestione del Sito UNESCO Isole Eolie.
Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, dimostra di rispettare gli impegni assunti, rispetto ad una questione annosa che si protrae da diverso tempo e che rischiava di concludersi in maniera impropria e frettolosa, ovvero attraverso l’alienazione di immobili e attrezzature della ex-cava.
Non è possibile immaginare che una parte importante della storia dell’Isola finisse in pasto a velleità sganciate da un progetto complessivo e partecipato.
Per tale motivo le associazioni coinvolte hanno ritenuto doveroso lanciare un appello accorato, che oggi viene avvalorato da una piena condivisione della tesi ribadita fin dall’inizio: le ex-cave rappresentano un elemento chiave dell’identità siciliana e devono essere riqualificate, sottraendole a qualsiasi forma di speculazione e riconvertendole in uno spazio di reale interesse culturale collettivo. Uno spazio che deve diventare, il più presto possibile, un parco geo-minerario funzionale al rilancio del turismo culturale e sostenibile, in una terra Patrimonio dell’Umanità che ogni anno di più si ritrova vessata da un turismo di massa in forme assolutamente insostenibili.