No ad un’autonomia differenziata che rischia di tramutarsi in secessione delle regioni ricche (al nord) a svantaggio di quelle economicamente più povere (al sud). Il Consiglio comunale accende i riflettori, grazie ad un ordine del giorno presentato dal Pd, sul dl Calderoli ed alla seduta di oggi sono stati invitati tutti i deputati regionali e nazionali eletti nel collegio di Messina. L’ordine del giorno firmato da Felice Calabrò e Antonella Russo è un no netto al decreto Calderoli.
“Siamo davvero contenti che finalmente in città si aprirà un fondamentale dibattito, alla presenza del sindaco e dei senatori e deputati nazionali e regionali eletti nel Collegio di Messina, su un tema che ai più risulta ancora sconosciuto, ma che è destinato ad incidere pesantemente e concretamente sulla vita di ogni cittadino- commentano Russo e Calabrò– Se il DDL Calderoli diventerà legge si creerà una vera e propria secessione delle regioni ricche a discapito delle regioni meridionali, economicamente e socialmente indietro, e lo spirito unitario e democratico della nostra Costituzione sarà totalmente stravolto. Se non fermiamo questa deriva antimeridionalista, arriveremo alla tristissima conclusione che ogni bambino nato alle nostre latitudini, sol per questo, non avrà mai le stesse tutele di un bambino nato nelle regioni del nord: frequenterà scuole con minori risorse, godrà di un sistema sanitario ancor più da terzo mondo, i servizi offerti in materia di lavoro, di previdenza, di trasporti, di infrastrutture, saranno infinitamente deteriori rispetto ad un coetaneo che ha avuto la fortuna di nascere al nord, e sol per questo avrà garantito il godimento dei suoi diritti fondamentali. Il bambino del sud no”.
L’appello dei consiglieri comunali è trasversale e va di pari passo con l’annuncio di una mobilitazione complessiva al di là degli steccati di partito. Più che probabile che l’odg venga approvato dall’Aula anche perché la maggioranza deluchiana è contro il decreto e i consiglieri di centrodestra rappresentano la minoranza (ed avranno anche il compito di provare a “difendere” un provvedimento che rischia di aumentare il gap tra nord e sud).
“Non ci importa se il nostro ordine del giorno sarà votato così com’è, se sarà stravolto, o se sarà bocciato- continuano i due consiglieri -a noi interessa aver promosso e stimolato l’intervento politico di tutti i rappresentanti istituzionali davanti alla città, affinchè ogni messinese sappia se sapremo fare fronte comune a difesa della nostra cittadinanza, oppure se le linee politiche dettate dalle regioni più ricche — come Lombardia, Veneto, Emilia Romagna — a discapito del meridione più povero e più debole, troveranno sostenitori anche tra i nostri rappresentanti del popolo. Che si sappia che il tema dell’autonomia differenziata è destinato a trasformare la nostra città molto più di quanto non possa fare la costruzione del Ponte sullo Stretto; solo che di ponte si parla ogni giorno, mentre nessun dibattito si era finora aperto in città sul regionalismo differenziato”.