Si pensa ad un Piano oncologico nazionale che preveda una maggiore integrazione tra prevenzione, diagnosi precoce e presa in carico.
Tra gli obiettivi strategici, il Piano indica di aumentare l’estensione e l’adesione ai programmi rivolti alla popolazione target. In particolare l’allargamento della fascia d’età per lo screening mammografico dai 45 anni e
non dai 50.
Inoltre si vuole porgere una maggiore attenzione ai gruppi vulnerabili, nonché di identificare precocemente i soggetti a rischio per storia familiare.
Ogni anno in Italia vengono diagnosticati circa 55 mila casi di tumore del seno, con oltre 12 mila decessi. Inoltre, la fascia d’età dei pazienti tende ad abbassarsi. Abbassare l’età dello screening gratuito a 45 anni permetterebbe di diagnosticare il tumore sotto il centimetro, dando, così, la possibilità di sconfiggerlo con una probabilità del 90%.
“Il Piano oncologico, partendo dalla centralità del malato punta inoltre a ridurre le disuguaglianze nell’accesso agli interventi di prevenzione e di cura”. A dichiararlo è il ministro Orazio Schillaci.
“Ciò richiede il pieno funzionamento delle reti oncologiche regionali su tutto il territorio nazionale – prosegue –, non da ultimo per assicurare al meglio la continuità assistenziale nella fase post-intervento, per i controlli di follow-up, dentro percorsi per i quali è fondamentale l’attività dei centri di senologia e su cui un contributo fondamentale arriva proprio dal mondo delle associazioni”.