I vaccini “non saranno efficaci al 100%, ma ci stanno proteggendo dal virus. Darli a tutte le persone sopra ai 50 anni sarà la nostra diga contro la pandemia. E non crediamoci invincibili, perché la Delta è estremamente contagiosa. Quest’inverno rischierà di bussare a ogni porta“. Lo dice in un’intervista a un quotidiano Marco Cavaleri, responsabile della task force per i vaccini e le terapie anti Covid dell’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali.
Nei vaccini “un calo di efficacia lo vediamo, ma fatichiamo a distinguere fra il ruolo del tempo che passa e il ruolo della variante Delta“. In Gran Bretagna, Usa e Israele “si registra un aumento di contagi e malattie lievi fra i vaccinati. La protezione nei confronti della malattia grave invece resta molto alta” spiega. Sull’efficacia della terza dose “non abbiamo certezza e vogliamo evitare di esagerare raccomandando richiami a pioggia non necessari“.
Rispetto al vaccino per bambini “Pfizer ci darà i dati sui 6-11 anni a inizio ottobre. La valutazione da parte nostra prenderà 3-4 settimane. A inizio novembre dovrebbe arrivare anche Moderna. Poi si scenderà d’età, fino ad arrivare ai neonati“.
Per l’arrivo di altri vaccini, “con Russia e Cina il dialogo non si è mai interrotto, anche se procede a rilento. Entro la fine dell’anno dovrebbe concludersi la valutazione di CureVac e Novavax“. Sui vaccini, per Cavaleri, “l’effetto collaterale più grave è la disinformazione che porta troppi individui a non vaccinarsi”.
Oltre ai vaccini, “verso ottobre dovremmo approvare 4 anticorpi monoclonali utili non solo dopo il contagio, ma qualcuno anche per la prevenzione. Saranno importanti per chi ha problemi al sistema immunitario e non riesce a produrre anticorpi con la vaccinazione”. Si avranno anche “i primi dati sui nuovi antivirali. Ce ne sono tre allo studio, in pillola, molto facili da assumere“.