In Sicilia tutto cambia, per restare immutabile e uguale al suo posto come sempre. A nulla è valso l’insegnamento del “caso Lucarelli”, di due anni fa ( https://ilsicilia.it/dal-caso-lucarelli-a-esempio-virtuoso-noto-ha-fatto-i-compiti/ ) con l’Isola esposta alla gogna mediatica dalle lamentele sulla pulizia delle strade di Noto. Adesso, l’emergenza rifiuti torna a bussare alla porte della stagione estiva, ormai pronta a cominciare.
Poi ci sono una serie di eventi che rendono la stagione alquanto “calda”. Un altro colpo di grazia arriva dal CGA regionale che ha decretato la chiusura della discarica di Motta Sant’Anastasia, nel Catanese, contestando il rinnovo dell’Aia (autorizzazione integrata ambientale) alla discarica di rifiuti Oikos. Ovviamente il problema non è solo di una singola parte di territorio o di alcune province, ma regionale, la decisione dei giudici amministrativi avrà un effetto negativo a catena sulla gestione pratica della governance in questione.
Come fronteggiare la crisi? La soluzione per la gestione dei rifiuti non può che essere una: traghettare all’estero l’indifferenziato. A questo si aggiunge, quindi, un altro problema pesante tanto quanto il primo, se si pensa che i costi lieviteranno e graveranno sulle tasche dei cittadini con l’aumento della bolletta. In tal senso, chiariamo, c’è un documento messo a punto dagli uffici dell’assessorato di Viale Campania che riguarda la copertura dei c.d. “extracosti” nel settore dei rifiuti, destinando somme ai comuni.
La liquidazione degli Ato rifiuti è ancora nel limbo di un dimenticatoio, in più è solo un costo. A tal proposito Roberto Di Mauro spiega che la stessa “Non può essere affidata a un tempo senza fine. Il motivo per cui abbiamo già avviato il confronto con le Srr e proseguiremo in questo percorso, è quello di capire cosa non va e quello che deve essere fatto, ma anche mettere un punto nelle liquidazioni”.
L’altra grande incognita? La crisi intermittente dell’impianto di Lentini. Anche in questo caso non è un fatto che riguarda solo il territorio di Catania. Il confronto avviato tra Sicula trasporti e il dipartimento ancora non riesce a mettere a fuoco il processo delle autorizzazioni con le migliori soluzioni tecniche impiantistiche, per ottenere bassi livelli di emissioni. La società manda i rifiuti fuori Regione, ma soprattutto necessita di particolari autorizzazioni.
Gli scenari futuri non sono per niente confortanti, abbiamo discariche, per la maggior parte, private e sature, altre verso l’esaurimento. Proprio la Sicula Trasporti di Lentini, dove i rifiuti vengono trattati, ma per essere spediti fuori dall’Isola.