Nel solco delle decisioni assunte in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, il Comando Provinciale Carabinieri di Catania, nell’ultimo quadrimestre, ha notevolmente intensificato i “servizi straordinari e coordinati a largo raggio”, anche grazie al rinforzo delle squadre della “Compagnia d’ Intervento Operativo – C.I.O.” del 12° Reggimento Carabinieri “Sicilia”. Tali azioni preventive hanno lo scopo di contrastare l’illegalità diffusa sia nel centro urbano che nella provincia, nonché di aumentare la sicurezza percepita della cittadinanza, attraverso una capillare presenza sul territorio, con funzioni di contrasto efficaci.
In tale ambito, i Carabinieri della Compagnia di Catania Fontanarossa, con l’ausilio di personale C.I.O., della Polizia Locale e del personale specializzato della società elettrica Enel, hanno svolto attività di prevenzione e contrasto all’illegalità nel quartiere periferico di Librino, arrestando un 41enne del luogo per evasione dagli arresti domiciliari, denunciando 3 persone per furto aggravato di corrente elettrica e 1 persona per furto aggravato di acqua, e sanzionando due attività commerciali non in regola.
La particolare attenzione dei Carabinieri alla verifica del rispetto delle prescrizioni da parte di coloro che vengono sottoposti agli arresti domiciliari, ha consentito ai militari di appurare che, delle 6 persone controllate, una non era presso il domicilio imposto: il 41 enne catanese è stato rintracciato per strada, a bordo del suo scooter e subito arrestato e sottoposto nuovamente alla misura dei domiciliari.
Per quanto riguarda i controlli effettuati col personale Enel, è stato accertato che 3 famiglie usufruivano della corrente elettrica bypassando il contatore, dopo aver creato un allaccio diretto alla rete pubblica. In tal modo, i “furbetti” non hanno percepito, per diversi anni, le bollette per i kw effettivamente consumati e adesso dovranno restituire all’Enel quanto sinora non fatturato. Si ricorderà, altresì, che queste condotte, oltre ad essere fuori legge e quindi sanzionate con una denuncia penale, sono pericolose per la salute pubblica perché l’allaccio diretto alla rete esclude i dispositivi antinfortunistici, con grave rischio di corto circuiti e inneschi di incendio.
Anche rubare acqua mediante allaccio diretto delle proprie tubazioni alla condotta idrica è un reato, ed è per questo che, nell’ambito di tali controlli, un 43enne del posto è stato denunciato dai militari in flagranza di reato.
Per quanto concerne le sanzioni amministrative a cui sono stati sottoposti due commercianti, i Carabinieri hanno appurato che il titolare di una rivendita di ricambi auto non aveva mai presentato la “scia”, la segnalazione certificata di inizio attività necessaria per poter intraprendere qualsiasi attività commerciale, dunque la sua era un’attività “fantasma”. Oltre ad una sanzione di 5.164,00 euro, in questo caso l’attività è stata immediatamente chiusa.
L’altro commerciante controllato, invece, è stato il titolare di un’officina meccanica che è risultato sprovvisto del formulario dei rifiuti non pericolosi, e, pertanto, sanzionato per 3100,00 euro.
Infine, sono stati effettuati controlli alla circolazione stradale, al fine di colpire quelle condotte di guida che causano nocumento alla sicurezza di tutti gli utenti della strada e, in merito, sono state controllate 34 persone e 21 veicoli, con la rilevazione di 18 violazioni al C.d.S. (mancata copertura assicurativa, mancata revisione periodica, guida senza patente e senza casco) con sanzioni per 14.998,10 euro, e il sequestro di 8 auto