Si emoziona quando racconta di Marco, nato e cresciuto tra le mura sicure della casa famiglia, partito per studiare all’Università di Milano e oggi dirigente in una scuola in cui insegna l’emancipazione. “La valigia gliel’abbiamo fatta noi, tutti insieme, volevamo che andasse lì con le felpe, le giacche, noi siamo una grande famiglia. Lui appena arrivato lì ha studiato e lavorato, voleva essere indipendente. Ogni volta che ricordo la sua partenza mi commuovo”. E Maria Celeste Celi ricorda con la stessa emozione le ragazze che hanno lasciato la casa famiglia del Cirs vestite da sposa, o le mamme con i bambini che sono rientrate nelle loro abitazioni dopo l’allontanamento di mariti violenti. O ancora tutte quelle donne che grazie all’impegno del Cirs ed alla formazione hanno trovato un’occupazione stabile e sicura.
Maria Celeste Celi, presidente del Cirs Messina è, come spesso dice, “al servizio delle donne e dei minori, vittime di violenza o in situazioni di disagio. Al Cirs c’è un’equipe strutturata ma io lo ripeto sempre: persone strutturate e volontari non cambia molto, siamo tutti in servizio allo stesso modo”.
Il Cirs non è “solo” casa famiglia, o casa protetta (per le donne che fuggono dalla violenza), ma anche sportello legale, medico e psicologico, formazione, accoglienza. (QUI)
“Noi andiamo oltre l’accoglienza. E’ un cammino che facciamo insieme sin dal momento in cui si aprono con noi, per aiutarle a recuperare sé stesse, far ritrovare la passione e un lavoro, autostima, coraggio. La violenza riguarda tutte le fasce sociali. Noi le auitiamo a proseguire gli studi, a trovare occupazione ma anche a ritrovare sé stesse a superare quelle paure che le spingono a ritirare le denunce o a non presentarle”.
Maria Celeste Celi ha seguito il percorso della madre, poetessa, fondatrice del Cirs Messina, donna emancipata che ha portato in riva allo Stretto le esperienze maturate con il gruppo La Pira a Firenze.
“Il messaggio più grande che mi lasciato è la disponibilità verso gli altri, capire che quello che facciamo per gli altri lo facciamo anche per noi stessi. La solidarietà è un fatto naturale, è un scambio reciproco”.
Mamma di otto figli maschi Maria Celeste Celi ha portato avanti iniziative per le donne e le vittime di volenza che vanno al di là dei convegni. (QUI)
I gazebo del Cirs sono frutto dei soldi raccolti di anno in anno dagli studenti del licelo Maurolico: “Oggi quando vengono alle nostre iniziative sono orgogliosi di quello che hanno fatto. Io ricordo quando ogni anno i compagni di scuola di mio figlio Gabriele venivano con i sacchetti con i soldi raccolti durante l’anno. Grazie a loro abbiamo questo spazio che destiniamo a molte attività”.
Tra gli obiettivi in cantiere c’è il Palazzo delle donne, ovvero la possibilità per tutte le associazioni che operano nel territorio di utilizzare uno stabile oggi abbandonato ma che un tempo è stato donato da benefattori destinato a mamme ed orfani.
“Sono arrabbiata, quello era un edificio donato da benefattori messinesi. Se io avessi donato un bene per un fine specifico e lo vedessi abbandonato…….ci resterei male. Stiamo parlando di benefattori del passato ma è un’amarezza vedere questo patrimonio in quelle condizioni”.
Il Cirs combatte per il Palazzo delle donne ben sapendo quanto sia difficile portare avanti alcune battaglie. L’edificio sede del Cirs infatti è andato all’asta e solo la generosità dei messinesi ha evitato il peggio. Allo stesso modo, quando il mezzo usato dalla casa famiglia è stato incendiato, il cuore della città ha consentito l’utilizzo di un altro mezzo (QUI)
“Tutti i nostri eventi sono pensati con lo scopo esclusivo di portare avanti le attività del Cirs. E la risposta c’è sempre, anche tutti gli attori del Premio Adolfo Celi e quanti abbiamo chiamato in questi anni non si sono tirati indietro. La solidarietà nasce dove c’è attaccamento e amore per il territorio”.
Il Premio Adolfo Celi, intitolato al grande artista messinese, è giunto alla quarta edizione e nello scorso week end ha visto sul palco Luca Zingaretti ed altri artisti di primo piano (QUI). “Ringrazio sempre Orazio Micali che mette a disposizione la location del Museo Regionale per un’iniziativa che è veramente meravigliosa. Noi uniamo l’aspetto culturale a quello della beneficenza e devo dire che il Cirs chiama e la città risponde sempre”.