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I meloniani nell'Isola

FdI, tra continuità e futuro. I patrioti e la “campagna di Sicilia”

martedì 18 Luglio 2023

Il clima non era dalla loro parte, si sudava da fermi ed il sole, sullo splendido ma lavico molo del Porto Rossi di Catania, picchiava impietoso. Un vero e proprio sabato di fuoco che, tuttavia, non ha fermato i tanti partecipanti, quasi un migliaio, che hanno sfidato l’umidità etnea per ascoltare gli interventi di “Sicilia Mare Nostrum, la kermesse di Fratelli d’Italia organizzata dall’ex assessore alla salute, Ruggero Razza, e dal deputato regionale etneo Giuseppe Zitelli.

I temi erano tanti e complessi ma, a guardarla dall’esterno, la manifestazione sembrava avere una valenza politica che, a partire proprio da Catania – la città e la provincia di molti maggiorenti di FdI, tra cui Nello Musumeci, Gaetano Galvagno e Manlio Messina – sembrava andare oltre i tecnicismi.

Sì, certo, da un lato si è voluto celebrare il lavoro che il governo nazionale sta portando avanti – per questo la presenza di due ministri, Urso e Musumeci – ma i più attenti avranno notato una certa voglia di Fratelli d’Italia di presentarsi come partito della nazione, che guarda al Sud e che è pronto a dare la volata alle prossime sfide. Non solo politiche.

Insomma, comportarsi da player centrale e non agire in posizione gregaria rispetto ad altri partiti. Soprattutto nel governo siciliano. Ma non solo.

Una “pazza idea” che traspare, in primo luogo, dagli argomenti trattati dai due esponenti del governo Meloni, a partire dall’autonomia energetica, divenuta una priorità dopo l’inizio della guerra di Ucraina, per sopperire all’approvvigionamento di materie prime e produzioni alimentare.

Ma non solo. Anche i temi territoriali trasudavano una spinta verso un ruolo centrale all’interno dello scacchiere politico: da Priolo, salvata dalla crisi Lukoil, a Termini Imerese, dall’Enel all’St, polo green e polo digitale, realtà centrali per quell’Etna Valley di cui si è tanto parlato e cuore del discorso del sindaco Enrico Trantino, così come del suo predecessore Salvo Pogliese. Parlando di sicurezza delle coste, poi, gli esponenti di FdI hanno riportato l’accento sul ruolo della Sicilia nel piano sulla blue-economy – che ha impegnato gli uffici del ministro Musumeci – assieme al rilancio del sistema mare, in cui la nostra Isola ha un ruolo dominante.

Questo senso di “orgoglio” siciliano, che trapelava in modo più che evidente dalle parole di Musumeci (“un partito deve avere l’orgoglio del proprio fatturato amministrativo e noi in Sicilia dobbiamo rivendicarlo”) sembrava parlare anche allo stesso partito.

Un modo per ricordarsi, tutti, di essere la prima forza in Sicilia e che, proprio per questo, bisogna comportarsi come tale ed agire nell’interesse di elettori e possibili investitori. Del resto la presenza massiccia di esponenti ed amministratori di FdI sembrava sostenere questo approccio.

C’erano i deputati regionali Giorgio Assenza, Marco Intravaia, Carlo Auteri e Nicola Catania. Oltre lo stesso Zitelli e l’assessore regionale al territorio e ambiente Elena Pagana, il suo predecessore Toto Cordaro e l’ex titolare dei beni culturali Alberto Samonà. Il vice coordinatore regionale e senatore Salvo Sallemi e il deputato nazionale Salvatore Ciancitto. Sul palco il vicecapogruppo alla Camera, Manlio Messina, il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, ed il coordinatore regionale, Salvo Pogliese, assieme a quello provinciale Alberto Cardillo.

Tanti i sindaci di ogni provincia e gli amministratori, con in testa alcuni degli eletti nella tornata di un mese fa (oltre a Trantino, padrone di casa, i presenti erano Mari Rita Schembari, recordman nella Comiso di Giorgio Assenza; Nino Cammarata, da Piazza Armerina; Giuseppe Mistretta da Mineo; Carlo Caputo da Belpasso).

Sicilia Mare Nostrum ha dato entusiasmo ed era l’obiettivo. Sono grato al partito per averne condiviso l’opportunità e per questo stiamo pensando di proporlo come format”, ha detto Ruggero Razza, che ha annunciato la prossima tappa: a Piazza Armerina per rilanciare le politiche culturali e turistiche, rivendicate da Manlio Messina nel corso del suo intervento. Nel quale ha ricordato il lavoro fatto e quello che prosegue, oggi, in Sicilia.

Isomma, da Catania il messaggio arriva forte. E parla all’interno ma, soprattutto, all’esterno di FdI: sovranità e autonomia sono parole chiave di un ragionamento politico che unisce gli anni della presidenza Musumeci con il governo Schifani e con l’esecutivo nazionale di Giorgia Meloni. FdI vuole essere protagonista e rivendica il suo ruolo, oggi più che mai.

A dimostrarlo, del resto, non c’è solo la tappa catanese. Domani infatti, alla fiaccolata per ricordare via D’Amelio e Paolo Borsellino, Palermo ospiterà tutto lo stato maggiore di Fdi, con in testa Giorgia Meloni. E venerdì, all’evento “Parlate di mafia“, sempre a Palermo, ci saranno i ministri Sangiuliano e Musumeci, Chiara Colosimo e Giovanni Donzelli.

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