Abbiamo apprezzato il confronto avviato dall’Assessore Turano in merito al tema del riordino delle Camere di Commercio in Sicilia.
Il Sostegni Bis ha messo in luce i limiti oggettivi dell’attuale organizzazione del sistema camerale in Sicilia evidenziando la mortificazione di tanti territori, come ad esempio Siracusa e Ragusa, con enormi contestazioni alle procedure di costituzione dei consigli. Ed è indubbio il fatto che l’attuale organizzazione del sistema ha invece allontanato le Camere dalle imprese e dai territori senza peraltro neanche assicurare la riduzione dei costi che aveva promesso. Non a caso l’emendamento che ha originato quella previsione di legge ha visto artefici parlamentari di diverse forze politiche come gli onorevoli Prestigiacomo (FI), Raciti (PD) , Minardo (Lega), Ficara e Scerra (M5S) che in tal senso hanno sicuramente visto bene.
Il Governo Regionale, con l’avvio del dialogo da noi chiesto con il sistema delle associazioni datoriali più rappresentative, ha posto adesso le basi per una valutazione indispensabile a far si che le Camere di Commercio diventino invece realmente punto di riferimento per il sistema delle imprese come deve essere. Bisogna insomma riportare le imprese al centro del progetto delle Camere che forse, come più di uno ha evidenziato, sono state più concentrate sulla gestione delle partecipate, come ad esempio gli aeroporti, che sui servizi da erogare alle imprese. E’ insomma l’impresa, con i suoi bisogni e con la richiesta di efficienza nell’erogazione dei servizi, che va messa al centro di ogni riflessione futura.
Per questo motivo ci sentiamo di ringraziare l’Assessore Turano ed il Governo Regionale per questa apertura al dialogo che abbiamo apprezzato e che ha già messo in evidenza come la maggior parte delle associazioni, cioè degli enti chiamati per legge ad esprimere gli organi di gestione delle stesse Camere di Commercio, si siano espresse: per il sostegno ad una forte richiesta al livello nazionale per una revisione della legge Madia che incrementi il numero delle Camere in Sicilia, attualmente limitato a quattro, introducendo una quinta Camera in Sicilia;
per una complessiva regolamentazione che salvaguardi il rapporto con il territorio attraverso il riconoscimento statutario delle giuste rappresentanze territoriali e di figure di riferimento per i territori;
per l’introduzione di regole e meccanismi che garantiscano una maggiore trasparenza nella misura dei dati ai fini della rappresentatività.
Il fatto che altre Regioni d’Italia stiano sostenendo la necessità di incrementare il limite delle Camere previsto dalla riforma Madia fornisce la misura della correttezza della posizione e offre ampi margini per un’azione comune.