Gli agenti della polizia di Stato di Messina hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 3 messinesi di 31, 30 e 19 anni, ritenuti responsabili dei reati di lesioni personali aggravate, detenzione e porto illegali di arma comune da sparo e ricettazione, tutti aggravati per essere stati commessi avvalendosi di un minorenne.
Il provvedimento è stato emesso dal gip presso il Tribunale di Messina, su richiesta della locale Procura. I fatti risalgono alla sera del 22 luglio scorso, quando un 35enne messinese si è recato presso il Pronto soccorso di un ospedale cittadino in quanto, poco prima, era stato raggiunto da un colpo di pistola ad una gamba, mentre si trovava all’interno di un locale da lui gestito. Nell’esercizio commerciale, i poliziotti hanno trovato e sequestrato un bossolo calibro 9×21 ed una ogiva.
La vittima ha riferito agli investigatori di non nutrire sospetti, escludendo di avere mai avuto problemi o ricevuto minacce. Di analogo tenore le dichiarazioni di alcuni dei presenti, dipendenti del trentacinquenne, che non hanno fornito alcuna indicazione utile alla ricostruzione di quanto accaduto.
Gli agenti della polizia di Stato, dopo avere visionato le telecamere del locale ed i sistemi di videosorveglianza della zona, hanno raccolto gravi indizi di responsabilità nei confronti degli indagati: il trentunenne ed il trentenne, che avrebbero programmato e coordinato l’azione criminosa; il giovane di 19 anni ed un 16enne, che avrebbero posto in essere l’azione di fuoco, il primo quale conducente di uno scooter ed il minorenne come esecutore materiale.
Il minore di età, la cui posizione è stata stralciata e rimessa alla competente Procura della Repubblica, è attualmente ristretto presso un Istituto Penale per Minorenni per altra causa e non è stato raggiunto da provvedimenti di natura cautelare per i fatti in questione. I messinesi di 31 e 30 anni sono stati rintracciati e, dopo le formalità di rito, accompagnati presso la Casa Circondariale di Messina “Gazzi”, mentre al diciannovenne, già ristretto per altre cause, il provvedimento cautelare è stato notificato in carcere.