Altri 195 migranti sono giunti a Lampedusa: quattro i barchini soccorsi dalle motovedette di Capitaneria e guardia di finanza, uno invece quello arrivato fino all’ingresso del porto dove è stato intercettato dall’assetto romeno di Frontex. Dieci, dalla mezzanotte, gli approdi sulla maggiore delle isole Pelagie dove sono sbarcati, al momento, 304 nordafricani.
Sugli ultimi natanti, tutti partiti da Sfax in Tunisia, da un minimo di 11 tunisini ad un massimo di 50 persone, fra cui donne e minori, originarie di Burkina Faso, Camerun, Costa d’Avorio, Guinea Bissau, Mali, Sierra Leone e Gambia. Sull’ultima carretta, un’imbarcazione in legno di 6 metri, c’erano 11 tunisini che hanno riferito d’essere stati inizialmente trainati da un peschereccio tunisino di colore blu, con a bordo tre pescatori.
Tutti i gruppi sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola dove, al momento, ci sono 1.616 ospiti, fra cui 124 minori non accompagnati. In mattinata sono stati trasferiti, e sono già giunti a Porto Empedocle, 379 migranti. Adesso, su disposizione della Prefettura di Agrigento, la polizia sta scortando, in piccoli gruppi, altri 200 ospiti dell’hotspot al porto: verranno imbarcati sul traghetto di linea Cossyra che all’alba di domani approderà a Porto Empedocle
Intanto gli agenti della Squadra mobile di Agrigento, insieme ai militari della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera di Lampedusa, a seguito di un’intensa attività investigativa hanno proceduto al fermo di sei cittadini tunisini, che nella giornata di ieri avrebbero depredato in mare i 49 migranti presenti su un barchino in ferro a largo di Lampedusa.
I pirati tunisini, approfittando dello stato di necessità in cui si trovavano i migranti a bordo, chiedevano, quale corrispettivo del loro aiuto, oltre all’unico motore in dotazione al barchino anche somme di denaro e cellulari, minacciandoli che qualora non avessero assecondato le loro richieste, li avrebbero lasciati alla deriva in mezzo al mare. I sei tunisini sono stati trasferiti a Porto Empedocle e condotti alla casa Circondariale di Agrigento.