La periferia torna a nuova vita grazie al progetto “G124”, coordinato dal senatore a vita Renzo Piano, che ha fatto sì che una zona in stato di degrado abbia ora una veste completamente diversa. Accade a Palermo, nel quartiere Zen 2, dove un’intera area è stata riqualificata per mezzo del piano “Il rammendo delle periferie – Trenta alberi per lo Zen 2”.
Nel dettaglio, si tratta del piazzale situato tra Fausto Coppi e via Sandro Pertini. Un’area che stava pian piano divenendo una discarica a cielo aperto ma che, dopo un primo intervento di bonifica, è stata prima interessata dalla realizzazione di una pavimentazione di colore azzurro e poi sono stati piantati trenta alberi lungo tutto il perimetro. A presentare i risultati dell’iniziativa, nel giorno della cerimonia di inaugurazione dell’area riqualificata allo Zen 2 e sotto una pioggia battente, è stato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Il progetto, che sposa i temi della rigenerazione e quello della riforestazione urbana, interessa un piccolo lotto di 77×10 metri che si trova all’ingresso del quartiere in prossimità di un campo di calcetto realizzato nel 2018 dal Comune di Palermo e con il quale si è voluto realizzare un unico spazio ludico. Gli alberi piantati sono due Schinus molle e ventotto Pepe rosa e sono stati installati tre sedili e giochi per i bambini.
E stato ideato dal famoso architetto e senatore a vita, realizzato con la stretta collaborazione dell’Università degli Studi di Palermo e curato da quattro borsisti: Antonino Alessio, Flavia Oliveri, Angela Valenti e Marina Viola. E’ stato attuato con la collaborazione del settore Decoro Urbano e Sport del Comune di Palermo, l’azienda A.M.G., la Re.Se.T e le maestranze del Co.I.M.E.
“E’ la conferma che anche le periferie hanno diritto ad avere spazi di svago e allegria. Per questo ringrazio Renzo Piano, l’Università degli Studi di Palermo e il Co.I.M.E. E’ un altro contributo alla vivibilità della nostra città – ha sottolineato il sindaco – Lo Zen è Palermo e Palermo è lo Zen anche in questo caso. Le periferie hanno sofferto e bisogna accelerare proprio in quelle opere pubbliche che qualcuno non vuole realizzare e che renderebbero più vivibile la città – ha aggiunto Orlando riferendosi al Piano triennale delle opere pubbliche ancora fermo in Sala delle Lapidi – Chi blocca queste procedure se ne assuma la responsabilità “.