Il tribunale del Riesame di Palermo ha confermato il carcere per Angelo Flores e Gabriele Di Trapani, due dei sette ragazzi arrestati con l’accusa di aver violentato, la notte tra il 6 e il 7 luglio, una giovane di 19 anni di Palermo.
I giudici, che hanno accolto la tesi della Procura diretta da Maurizio de Lucia, non hanno ancora depositato le motivazioni della decisione. Il tribunale, inoltre, deve ancora pronunciarsi sulla istanza di scarcerazione presentata dai legali di Cristian Barone, un altro degli indagati.
Flores, Di Trapani e Barone sono i primi tre presunti autori dello stupro arrestati anche grazie alla denuncia della vittima. In cella è finito anche un minorenne, che ha parzialmente ammesso i fatti, ed è stato scarcerato e affidato a una comunità. Nei giorni scorsi, le indagini, che dal giorno della violenza non si sono mai fermate, hanno portato all’arresto di altri tre ragazzi che avrebbero fatto parte del branco che ha abusato della vittima: Samuele La Grassa, Elio Arnao e Christian Maronia che domani compariranno davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia.
È stato presentato ricorso dai primi tre arrestati per la violenza di gruppo che sarebbe avvenuta il 7 luglio scorso a Palermo ai danni di una ragazza di 19 anni. Venerdì scorso si sono tenute le udienze per Angelo Flores, 22 anni e per Gabriele Di Trapani, 19 anni. Questa mattina è stata la volta di Cristian Barone, 19 anni difeso dall’avvocato Giorgio Zanasi.
“In questa fase non abbiamo dichiarazioni da fare“, dicono i legali degli indagati. La linea difensiva varia, ma di poco. Flores ha ribadito anche durante l’interrogatorio lo scorso 4 agosto di essersi limitato a riprendere con il cellulare la scena, e di non avere fatto del male alla giovane. Gli altri ribadiscono che non ci sarebbe stata alcuna violenza e che la ragazza sarebbe stata consenziente. Gabriele Di Trapani lo ha detto davanti ai giudici del tribunale del Riesame respingendo tutte le accuse. Ha anche dichiarato che sarebbe stata la vittima a condurre il gruppo al Foro Italico e che era consapevole di partecipare al rapporto sessuale di gruppo.
La ragazza avrebbe chiesto di deviare il percorso per non essere vista dal fidanzato, che lavora in un locale del centro storico. Una tesi che contrasta con le immagini delle telecamere di videosorveglianza in cui si vede la giovane trascinata a forza verso la zona dove si sarebbe consumato lo stupro. Domani sono previsti gli interrogatori per gli altri tre arrestati di venerdì scorso.