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I numeri e le attività

Rapporto Dia, Cosa nostra a Palermo e provincia: estorsioni, droga, movida e riffe

lunedì 18 Settembre 2023
dia

I mandamenti di Cosa nostra sono la spina dorsale dell’organizzazione criminale più conosciuta nel paese e nel mondo. Ma quali sono esattamente e su quali attività criminali sono dedite a Palermo e provincia?

Nell’analisi approfondita dei dati dei mandamenti mafiosi di Palermo e provincia dei dati del Rapporto Dia (Dipartimento Investigativo Antimafia) del “secondo semestre 2022” sulla criminalità organizzata, abbiamo esplorato il contesto provinciale, le attività illecite e insospettabili, l’evoluzione e le minacce poste da questa organizzazione criminale e il loro ruolo e impatto nell’estorsione, nello spaccio di droga e persino nel cosiddetto “Sotto-Mondo della Movida” palermitana e nella gestione delle “riffe” nei quartieri. Una discesa nelle profondità del potere criminale provinciale, di una realtà nascosta che il Dia cerca di portare alla luce e contrastare con numerose indagini svolte nell’ultimo semestre dalle forze dell’ordine e le operazioni delle autorità contro i Mandamenti di Palermo per ridurre la loro influenza sulla vita della città. 

L’incessante azione giudiziaria, contrapposta alla perdurante operatività delle organizzazioni mafiose presenti nel territorio che ha visto diversi atti intimidatori, nonché danneggiamenti nei confronti di soggetti istituzionali, professionisti, associazioni, consorzi, sedi di movimenti politici e sindacali, ha portato il 16 gennaio 2023 alla cattura di Matteo Messina Denaro, considerato figura di vertice per oltre un trentennio nella provincia di Trapani, con un ruolo di assoluto riferimento anche per la risoluzione di questioni afferenti a cosa nostra, costituirebbe un ulteriore elemento di criticità per cosa nostra visto che si è privata dell’organo collegiale di vertice, in ragione, tra l’altro, della difficoltà a reperire autorevoli leadership sul territorio.

Cattura Matteo Messina Denaro

 

La mappa dei mandamenti di Palermo e della Provincia

 

Questa situazione si è riversata all’interno di Cosa  nostra nella provincia di Palermo con tensioni e vecchi anziani uomini d’onore che vorrebbero restaurare i vecchi equilibri e le precedenti posizioni di potere, considerando anche le numerose scarcerazioni di soggetti che, in passato, hanno rivestito posizioni di vertice hanno riguardato in particolare la provincia per il mandamento di TRABIA e quello di VILLABATE, PORTA NUOVA e affiliati di RESUTTANA per il capoluogo. 

Oggi non può arrivare all’errata convinzione che Cosa Nostra sia ormai indebolita né che abbia perso la sua pericolosità con il tessuto vitale nel territorio palermitano o regionale. 

Maurizio De Lucia

Le dichiarazioni rese dal Procuratore della Repubblica di Palermo, Maurizio De Lucia, a fine gennaio 2023,  in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario vanno esattamente in questa direzione: “Cosa nostra è in un’oggettiva situazione di profonda difficoltà che deriva anche dalle indagini che sono state svolte e che hanno portato il 16 gennaio alla cattura di Matteo Messina Denaro, ma non solo da quello. Ma è tutt’altro che sconfitta”

In questo momento mentre stiamo parlando le evidenze investigative attuali ci dimostrano che esiste una fortissima tensione all’interno dell’organizzazione volta a tentare l’ennesima ristrutturazione. Nessuno può pensare appunto – continua il procuratore – e questo è fenomeno per me di preoccupazione – perché è stato detto anche da autorevoli esponenti anche della magistratura, non di quella palermitana naturalmente, che cosa nostra sia stata sconfitta e basta. Attenzione allora a fare passare, e il pericolo c’è, un messaggio profondamente sbagliato. è il momento questo di incrementare gli sforzi per arrivare alla sconfitta di cosa nostra e non di limitarsi ad una manifestazione astratta di soddisfazione per i risultati più importantissimi che sono stati conseguiti”. 

L’analisi dei mandamenti mafiosi di Palermo e provincia

Cosa nostra palermitana è tradizionalmente suddivisa ancora in mandamenti e famiglie la cui consistenza numerica rimarrebbe invariata sia nel capoluogo, sia nella provincia.  Le attività investigative del secondo semestre 2022 fotografano un’organizzazione a Palermo particolarmente attiva nei settori del traffico di sostanze stupefacenti e delle estorsioni

 

Estorsioni: non si salvano nemmeno le “riffe” e le feste rionali nei quartieri 

Sulle estorsioni si tende a prediligere, rispetto al passato, forme più o meno occulte di imposizione di manodopera e forniture, maggiormente sostenibili rispetto all’estorsione di denaro contante.

 

 

 

 

 

antiracketIl 19 luglio 2022, con le operazioni “Intero mandamento I e II”, la Polizia di Stato ha consentito di trarre in arresto esponenti e gregari del mandamento mafioso NOCE-CRUILLAS, ha colpito capi e affiliati alla famiglia mafiosa di ALTARELLO che, assieme a quelle della NOCE e di CRUILLAS, formano il suddetto mandamento, è stato documentato come “gli esercenti di attività commerciali, gli artigiani e gli imprenditori della zona fossero sottoposti a continue pressioni estorsive dalle famiglie mafiose del mandamento Noce-Cruillas”

 

Diffuse e sistematiche sono le forme estorsive e di controllo del territorio di varia natura: dal contributo “forzato” passando per l’organizzazione delle feste rionali e arrivando fino alle insospettabili “riffe” all’interno dei quartieri.

 

 

 

 

La movida palermitana, il traffico di stupefacenti e la mafia straniera

Il traffico di sostanze stupefacenti costituisce ancora il principale canale di finanziamento dell’intera organizzazione, le operazioni dell’ultimo semestre 2022 hanno individuato  una sorta di “regia” mafiosa nella gestione delle piazze di spaccio palermitane è confermata dalle evidenze investigative riscontrate nel semestre con le indagini “Vento”, Vento II” e “Centro”, i cui esiti hanno cristallizzato la stabile presenza di cosa nostra e, in particolare, del mandamento di PORTA NUOVA, nell’organizzazione e nella gestione delle diverse piazze di spaccio ubicate nell’area della movida palermitana

 

 

 

Le indagini, oltre ad individuare le modalità di gestione delle piazze di spaccio imposte ai “capi-piazza” e ai pusher autorizzati nei quartieri Ballarò, Vucciria e Capo, ha inoltre documentato la commissione di estorsioni in danno di esercizi commerciali nel territorio di competenza della famiglia di PALERMO CENTRO, esercitate mediante le autorizzazioni all’apertura e cessione degli esercizi commerciali ricadenti nella sua giurisdizione criminale e di intervenire a favore di debitori. alla gestione dei mercati rionali, decidendo i soggetti autorizzati ad installare un ombrellone e vendere la merce, nonché alla raccolta di denaro mediante le “riffe”.

 

drogaGli esiti dell’indagine “Harmattan”, conclusa dalla DIA di Palermo, invece hanno permesso di identificare i componenti di un sodalizio dedito all’importazione di ingenti quantitativi di stupefacenti nel territorio siciliano, dando conferma di importanti canali di approvvigionamento di sostanze stupefacenti per cosa nostra assicurati con le cosche calabresi (come emerso anche dall’indagine “Gold green”) svelando i privilegiati rapporti con gli affiliati alle famiglie mafiose di PALERMO CENTRO e PARTANNA MONDELLO con soggetti operanti in Campania e in Calabria con ingenti quantitativi di droga destinati alle piazze di spaccio del capoluogo siciliano e parte dei proventi utilizzati per il sostentamento delle famiglie dei sodali detenuti in carcere del mandamento di CIACULLI

 

 

Black Axe, mafia nigeriana a Palermo
Operazione Black Axe

Riguardo alla criminalità straniera, i margini di radicamento della mafia nigeriana, in relazione ai rapporti con cosa nostra nel contesto esaminato, risultano essenzialmente esigui. Nel semestre la Corte d’Assise d’Appello di Palermo nella sentenza emessa dai giudici al termine del rito ordinario dell’operazione “Black axe” hanno messo in luce come gli esponenti della famiglia mafiosa di BALLARÒ impiegassero i nigeriani come “picciotti” al loro servizio per le sole attività di spaccio al minuto della droga. 

 

 

 

 

Carburanti, truffe assicurative, servizi cimiteriali, enti locali, elezioni e appalti pubblici

 

L’indagine “Fenice”, conclusa dai Carabinieri il 24 ottobre 2022, ha documentato invece i numerosi episodi estorsivi consumati da vertici e gregari della famiglia mafiosa di MISILMERI verso imprenditori e commercianti attivi soprattutto nel campo avicolo, nel settore alimentare e della realizzazione di impianti per la distribuzione di carburanti. 

 

 

Emerso anche il ricorso alle truffe in danno di istituti assicurativi per recuperare le somme di denaro necessarie all’acquisto di stupefacenti, grazie ad un consolidato sistema con la stipula di diverse polizze vita, attendendo un periodo di almeno sei mesi prima di far dichiarare (falsamente) la morte dell’assicurato e incassare il premio assicurativo.

 

 

 

 

L’operazione “Fenice” ha consentito di scoprire l’influenza del mandamento di MISILMERI, nella gestione dei servizi connessi direttamente o indirettamente alla sanità locale, quali il servizio funebre e il trasferimento degli infermi in un nosocomio di Palermo.

 

 

 

 

 

Confermato anche l’interesse di Cosa Nostra nell’esercitare, a proprio favore, la libera determinazione del voto come emerso dagli esiti dell’attività di controllo, il 23 settembre 2022 dai Carabinieri di Palermo, con l’esecuzione di un’ordinanza cautelare emessa a carico di soggetti accusati di scambio elettorale politico-mafioso. 

 

 

 

Il cantiere della Siracusa-GelaAnche nel settore degli appalti pubblici si assiste a fenomeni corruttivi, rivolti prioritariamente al condizionamento dell’iter procedurale di gara, che coinvolgerebbero imprenditori, tecnici e funzionari pubblici sempre allettati dai facili guadagni come emerso nell’operazione “Sorella Sanità I e II” con soggetti responsabili di corruzione, turbata libertà degli incanti, riciclaggio, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, al fine di favorire talune aziende, in cambio di denaro e utilità, nell’assegnazione delle forniture e dei servizi da parte della locale Azienda Sanitaria Provinciale. 

Un altro fenomeno e ambito su cui agisce la mafia ha riguardato provvedimenti antimafia interdittivi nei confronti di società sul conto delle quali sono stati rilevati sintomatici elementi di condizionamento mafioso.

 

Municipio San Giuseppe Jato

Sotto l’aspetto delle infiltrazioni mafiose negli enti locali,  permangono i “commissariamenti” dei Consigli comunali di San Giuseppe Jato e di Bolognetta, mentre al Comune di Partinico è stato eletto il nuovo Sindaco nella tornata elettorale del 13 novembre 2022. 

 

 

 

In conclusione, l’analisi approfondita dei dati dei mandamenti mafiosi di Palermo e provincia, come riportata nel Rapporto Dia del secondo semestre 2022, getta luce su un mondo oscuro che si intreccia con la vita quotidiana di questa città e delle sue comunità. La criminalità organizzata continua a rappresentare una minaccia costante per la società, infiltrandosi in settori insospettabili e sfruttando la vulnerabilità di quartieri e individui.

L’impegno delle forze dell’ordine e delle istituzioni nella lotta contro la mafia è innegabile, ma il lavoro è tutt’altro che concluso.

Il cosiddetto “Sotto-Mondo della Movida” e la gestione delle “riffe” nei quartieri sono manifestazioni tangibili dell’influenza mafiosa nella vita cittadina, richiamando l’urgenza di rafforzare la sicurezza e promuovere la legalità. Il cammino per liberare Palermo e la sua provincia dalla presa della mafia è lungo e difficile, ma è un impegno che deve coinvolgere ogni cittadino, ogni istituzione e ogni forza dell’ordine.

 

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