Il minimo indispensabile. L’importante era vincere e così è stato. Corini e il Palermo allontanano (per il momento?) le polemiche e ritrovano dopo un mese l’ebrezza della vittoria. Termina infatti 1-0 il match contro il Brescia di Gastaldello, ora in crisi nera. A regalare il sereno al tecnico e alla piazza è il ritrovato Coulibaly. Un gol che vale oro per il centrocampista senegalese, dodicesimo marcatore di stagione. I 16.914 tifosi rosanero presenti oggi al Barbera non avranno assistito al miglior Palermo visto finora ma possono sicuramente esultare per la riconquista del terzo posto in classifica. I tre punti hanno infatti permesso di sorpassare Catanzaro e Modena e di avvicinarsi pericolosamente al Venezia, a un solo punto di distanza.
Al via la rivoluzione fin dal primo minuto. Completamente riscritto l’abituale 4-3-3. Si torna alle origini. Il tecnico di Bagnolo Mella ha deciso di “punire” gli inadempienti Henderson e Insigne e “premiare” l’impegno e la dedizione di Coulibaly e Valente, da poco rientrati dai lunghi infortuni. Un cambio non solo di uomini ma anche di impostazione tattica, archiviando, per il momento, il 4-2-3-1 abitualmente costruito in corso d’opera. L’ingresso del numero 30 permette a Corini di poter mutare il proprio schema in un 3-5-2, già rodato lo scorso anno. La strategia è quella di giocare a specchio contro l’undici di Gastaldello. Dunque via i due centrocampisti davanti la coppia di centrali e il terzo in supporto degli attaccanti. Si passa a Lund e Valente nella linea a cinque, rispettivamente a sinistra e a destra, e Mateju nel terzetto difensivo.
L’approccio iniziale non è quello atteso. Seppur senza troppi timori per Pigliacelli, sono proprio le rondinelle a creare di più e sfruttare gli spazi e i vuoti in campo. La fortuna non è certamente dalla parte dei rosanero. Al 22esimo Ceccaroni è costretto a uscire causa infortunio, al suo posto Marconi. Una brutta tegola per i tifosi che in questi ultimi mesi avevano riposta tanta fiducia nell’ex Venezia e che si erano affezionati al duo composto con Lucioni.
Il Palermo, a piccoli passi, cresce di intensità con il passare dei minuti. Al 27esimo gli spunti donati dalle verticalizzazioni di Stulac e dai cross di Valente si concretizzano, imbastendo l’azione del vantaggio rosa. Il classe ’91 confeziona, infatti, un assist al bacio per Coulibaly, bravo a imporsi con il fisico e, in tuffo, bucare di testa la porta di Lezzerini: 1-0. Il gol di Coulibaly è l’emblema di un centrocampo che nonostante la passeggera emergenza riesce comunque a convincere, riscoprendosi ago della bilancia. Se ancora una volta Gomes si rivela combattivo e prezioso nella fase di non possesso e nel recupero di palloni importanti, lo sloveno è tra i più attivi dei suoi, rinvigorito dal prestigioso riconoscimento di miglior giocatore del mese di ottobre.
Il tempo scorre via fino al 45esimo senza colpi di scena. I siciliani acquisiscono maggiore sicurezza e riescono ad avere una maggiore armonia tra le linee, gestendo così il risultato e contenendo bene i lombardi, mai veramente pericolosi se non con il sinistro di Cistana, nato sugli sviluppi di un calcio di punizione. Il secondo tempo riprende sulla falsa riga del primo. Un piccolo brivido lo regala solo Stulac al 56esimo, cercando di ripetere il centro su punizione realizzato la volta precedente al Barbera con lo Spezia.
Ritmi blandi e contenuti. Corini prova a donare nuova linfa con gli ingressi di Soleri e Di Mariano, al posto di due non particolarmente brillanti Brunori e Mancuso. Tanta corsa e grinta permettono ai due bomber di portare a casa la sufficienza. A prevalere oggi è stata la pressione e il conseguente nervosismo. La carta giocata dal “Genio” si rivela vincente e i neo entrati sfiorano il raddoppio. Ma il colpo di testa del numero 27, sull’ottimo suggerimento del compagno di reparto, finisce di poco alto sopra la traversa. Un tipo di soluzione cara al Palermo che poco dopo ci riprova, con il medesimo esito, questa volta con Valente e Lucioni. Ancora cambi: dentro Henderson e Buttaro, fuori Coulibaly e Valente. Per quest’ultimi grande prestazione e standing ovation. Nonostante i dubbi sulla loro forma fisica, i due calciatori rosanero si sono impossessati dello scettro di migliori in campo. I novanta minuti non sono ancora nelle gambe ma la dose di energia, aggravata dalla nube di polemiche degli ultimi giorni, è stata quella giusta. L’ultima occasione del match la regala sempre Soleri. A impedirgli la gioia del gol è l’intervento provvidenziale di Van de Looi.
Si torna così a festeggiare al Barbera: 1-0.